Un’escalation che non si ferma mai in Medio Oriente. La situazione ha preso una nuova piega dopo che le forze israeliane hanno ucciso Fuad Shkur, l’alto comandante del movimento sciita libanese.

Sono partiti presto una serie di attacchi e rappresaglie, con Hezbollah che ha subito dichiarato vendetta.

“Le nostre forze hanno avviato un attacco aereo su larga scala contro l’entità sionista e contro uno specifico obiettivo militare israeliano che sarà annunciato in futuro.”

Afferma il canale Telegram ufficiale di Hezbollah. Israele non esita a rispondere…

Hezbollah risponde all’uccisione del leader Fuad Shkur

Il gruppo conferma così il lancio di centinaia di missili verso Israele e pare si tratti solo di una prima fase di rappresaglia.

Gli attacchi sono stati diretti contro siti militari israeliani nel nord del paese, e la vera intenzione è quella di colpire obiettivi strategici.

Secondo Hezbollah, quest’operazione è

una risposta proporzionata e necessaria alla “brutale aggressione sionista” ha ucciso Shkur, definito, parole testuali, “grande leader della Jihad”.

Il gruppo ha minacciato di dare una punizione esemplare qualora civili libanesi o altri membri del movimento dovessero essere coinvolti.

Quale sarà l’impatto degli attacchi? La risposta di Israele

Gli attacchi di Hezbollah hanno già causato una serie di risposte da parte dell’esercito israeliano (IDF). Centinaia di obiettivi in territorio libanese sono stati colpiti come: infrastrutture militari e lanciamissili. Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato molti razzi e sono stati si limitati i danni, ma la tensione resta altissima.

Sul piano politico e strategico, l’impatto potrebbe essere significativo. Israele potrebbe intensificare i raid contro Hezbollah e i suoi alleati, e si aumenterebbe la pressione militare in Libano. Dall’altra parte, però, Hezbollah potrebbe estendere le sue operazioni, e si provocherebbe una destabilizzazione di tutta l’area.

Le risorse mediche e umanitarie in alcune aree, come Gaza, teniamo conto che sono già al limite ed è chiaro che l’eventuale prolungarsi di questo conflitto rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.

Non sottovalutiamo il coinvolgimento internazionale. Gli Stati Uniti hanno dichiarato il loro sostegno a Israele,

 “Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e siamo stati molto chiari nel dire che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere la difesa di Israele”

mentre la diplomazia internazionale cerca di mediare per evitare un conflitto su larga scala.

Ecco gli ultimi negoziati di tregua tra Israele e Hamas del 23 agosto 2024.