Dave Grohl non “le ha mandate a dire” a Donald Trump: il frontman dei Foo Fighters ha rivolto un duro attacco sui social all’ex presidente Usa. Ma per quale motivo avrebbe in sé tutta questa rabbia contro l’ex presidente degli Stati Uniti? A quanto pare il magnate newyorkese ne avrebbe fatta un’altra delle sue, in classico stile Trump, appropriandosi di qualche canzone di troppo – senza i consensi – nel corso della sua campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali americane 2024. Scopriamo cosa è successo.
Dave Grohl contro Donald Trump: perché il frontman dei Foo Fighters ha attaccato il Tycoon?
Donald Trump ne ha combinata un’altra delle sue. Nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali Usa 2024, in un comizio a Glendale, in Arizona, con al fianco Robert F. Kennedy Jr, lo scorso venerdì 22 agosto, il Tycoon avrebbe fatto andare in onda “My Hero”, brano di successo dei Foo Fighter uscito nel 1997.
L’ex presidente avrebbe compiuto il gesto senza il consenso di Dave Grohl e i suoi, scandendo l’ira del gruppo. Il frontman della band non ha perso tempo per attaccare il magnate newyorkese, manifestando sui social tutta la sua disapprovazione, per il lancio del brano al comizio senza autorizzazione e perché, a maggior ragione, il candidato repubblicano non rispecchierebbe i “gusti” politici della rockstar.
Così è arrivata la risposta dell’ex batterista dei Nirvana, intenzionato a prendere le misure appropriate per garantire che un episodio del genere non accada di nuovo in futuro. Anzi, Grohl ha rilanciato affermando che qualsiasi royalty generata dall’uso di “My Hero” da parte di Trump verrà devoluta alla campagna presidenziale della sua avversaria, la candidata dei democratici perde di Biden, Kamala Harris.
I “furti” musicali di Donald Trump per la campagna elettorale 2024
Grossi guai per Donald Trump che per la seconda volta questa settimana – e la terza volta nel mese di agosto – per la sua campagna elettorale si appropria di musica senza il consenso degli artisti. Oltre al recente caso dei Foo Fighters, anche la queen del pop e R&B, sua maestà Beyonce, si sarebbe scontrata con il Tycoon.
L’etichetta discografica della cantante infatti ha inviato un avviso per far cessare l’uso della canzone “Freedom” nella campagna di Trump. Steven Cheung, il portavoce dell’ex presidente aveva pubblicato su X un video di 13 secondi in cui si vedeva il Tycoon scendere da un aereo con in sottofondo il brano. Il post è stato cancellato. “Freedom” invece è stata concessa ad utilizzo della campagna di Kamala Harris, che l’artista ha appoggiato pubblicamente in diverse occasioni.