La conclusione del progetto che sta alla base della domanda degli incentivi della Transizione 5.0 entro il 31 dicembre 2024 consente di raddoppiare il bonus e di avere un nuovo plafond per gli investimenti del 2025. È quanto emerge dall’analisi della circolare emanata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di Adolfo Urso, pubblicata il 16 agosto scorso.
Nel dettaglio, il plafond di spesa utilizzabile per gli investimenti in beni materiali e immateriali è fissato in 50 milioni di euro, a patto che si raggiungano determinati standard ambientali e di efficientamento energetico. Ma il tetto deve essere considerato per anno, nel caso in cui si riescano a portare a compimento gli investimenti programmati per quest’anno.
Transizione 5.0 entro il 31 dicembre 2024, quando il bonus raddoppia?
Un avanzamento degli investimenti di questo tipo, ovvero all’interno dei giusti tempi per concludere gli investimenti del 2024 entro il 31 dicembre prossimo, consente di azzerare il plafond per nuovi investimenti dal 1° gennaio 2025, ultimo anno di realizzazione dei progetti della Transizione 5.0. Ciò significa che un investimento iniziato nel 2024 e non concluso entro il 31 dicembre prossimo, non comporta il raddoppio del plafond a disposizione. Il plafond rimane di 50 milioni di euro complessivi per il 2024 e 2025.
In tal caso, il plafond a disposizione per il 2025 è calcolato come la differenza tra l’intera disponibilità di 50 milioni di euro e l’ammontare del progetto iniziato quest’anno (e da concludere al massimo entro il 31 dicembre 2025).
Premio per investimenti conclusi entro il 2024, plafond Transizione 5.0 di altri 50 milioni nel 2025
Diversamente, se l’investimento innovativo venisse portato a conclusione entro il 31 dicembre 2024, l’impresa richiedente avrebbe a disposizione altri 50 milioni di euro per l’anno 2025, plafond che, pertanto, raddoppierebbe per concludere nuovi progetti tra investimenti trainanti, ovvero i beni 4.0, e quelli trainati.
Come presentare domanda per la richiesta degli incentivi su beni materiali e immateriali?
Sul plafond di bonus a disposizione delle imprese che presentino domanda per la Transizione 5.0, la circolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy chiarisce alcuni vincoli che, a prescindere dal raddoppio delle risorse, indirizzano gli investimenti.
La data del 1° gennaio 2024 di avvio dei progetti non può essere anticipata. Pertanto, all’interno della domanda da presentare mediante la piattaforma telematica aperta sul Gestore dei servizi energetici (Gse) dal 7 agosto scorso, occorre compilare correttamente le schede degli investimenti effettuati, con l’esatto inserimento dei dati richiesti.
Quali sono i dati da inserire nella domanda su impresa richiedente e struttura produttiva?
Nel dettaglio, l’impresa richiedente gli incentivi della Transizione 5.0 deve inserire correttamente i seguenti dati:
- struttura produttiva;
- denominazione;
- indirizzo;
- dati catastali;
- auto-dichiarazione univocità dati catastali;
- impresa richiedente;
- sede legale;
- legale rappresentante;
- data di costituzione dell’impresa e di iscrizione al registro delle imprese;
- referente dell’impresa;
- data di avvio e di conclusione del progetto di investimento.
Come inserire correttamente la percentuale di risparmio energetico e investimenti agevolati?
A conclusione della domanda, l’impresa dovrà prestare attenzione all’inserimento dei dati sulla percentuale di efficientamento energetico realizzata con gli investimenti della Transizione 5.0 e su tipologie e ammontare degli interventi:
- la percentuale di risparmio energetico (stima). Tale percentuale deve essere di un minimo del 3% sulla struttura produttiva o, alternativamente, del 5% sul processo produttivo interessato dall’investimento;
- gli investimenti agevolati;
- le informazioni di questo punto devono descrivere gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 ed eventuali interventi trainati;
- le spese di investimento in beni materiali, nuovi e utili all’esercizio di impresa, da usare per l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
- i corsi di formazione per il personale al fine di acquisire e consolidare conoscenze di tecnologie rilevanti per la transizione ambientale e digitale;
- l’ammontare dei progetti. In questo campo va indicato il riepilogo delle spese ammissibili effettuate nel 2024 e nel 2025.