Da giorni i rappresentanti di Israele al Cairo, in Egitto, chiedono di mantenere il controllo sul corridoio di Filadelfia come condizione minima per accettare le condizioni dei negoziati per il cessate il fuoco con Hamas. Questo è l’unico accesso alla Striscia di Gaza che non passa per lo Stato ebraico ma al momento è occupato dalle forze israeliane che sono intenzionate a mantenerne il controllo. Tel Aviv preferirebbe evitare che il corridoio venga usato da Hamas per il passaggio di armi o aiuti ai miliziani.
Cos’è il corridoio di Filadelfia e perchè rallenta le trattative di pace a Gaza
L’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e per la restituzione degli ostaggi è lontano a causa di un tratto lungo poco più di 14 km. Il corridoio di Filadelfia è al confine tra l’Egitto e Gaza ed è una zona cuscinetto che non passa per Israele. Da maggio però le Israeli Defence Forces hanno preso il controllo della Philadelphi Route con l’approvazione degli Stati Uniti.
Secondo Hamas e l’Egitto non è corretto che Israele sia presente nel corridoio di Filadelfia mentre Biden difende la scelta di Tel Aviv. La Philadelphi Route era da anni nel mirino di Israele perché era ritenuta un punto di passaggio per le armi e gli aiuti inviati ad Hamas. Tel Aviv ha puntato il dito contro Il Cairo ribadendo che spesso ha usato il corridoio per aiutare il gruppo armato.
Come nasce il corridoio di Filadelfia
Nato con gli accordi di pace del 1979 tra Israele ed Egitto, uno degli scopi del corridoio era garantire che non avvenisse il passaggio di armi nella Striscia di Gaza dall’Egitto. Dopo l’accordo del 2005, Il Cairo ha potuto schierare 750 soldati a difesa del proprio confine mentre il lato palestinese era controllato dall’Autorità Nazionale Palestinese.
Il 23 gennaio 2008 c’è stata una rottura della frontiera nella città di Rafah ad opera di alcuni palestinesi. Tante persone si sono spostate nella parte egiziana del corridoio di Filadelfia dopo questo episodio.
Netzarim, il secondo corridoio
Quello di Filadelfia non è però l’unico corridoio sul quale Israele vuole mantenere il controllo. All’inizio del 2024, l’IDF ha creato un’altra zona che attraversa la Striscia di Gaza, destinata a fungere da ‘cuscinetto‘ per separare Gaza City dal resto del territorio. L’area stata chiamata Netzarim in quanto include il sito dell’ex insediamento israeliano sgomberato nel 2005 che attraversa. Il corridoio sarebbe fondamentale per i rifugiati che vogliono tornare a Gaza ma Israele teme che fra essi si nascondano membri di Hamas.
Per ora l’unica alternativa alla gestione israeliana dei due corridoi potrebbe essere lo schieramento di una forza internazionale che vigili sull’area.