Caos e urla all’esterno di uno stabilimento balneare della riviera nord di Pescara, dove una sparatoria ha avuto luogo poco prima delle 2 di questa notte, 23 agosto 2024: ma cosa è successo? Il problema della movida violenta sta diventando sempre di più un punto all’ordine del giorno con aggressioni e locali nella morsa del coprifuoco.
Sparatoria a Pescara: ecco cosa è successo allo stabilimento balneare
Tragedia sfiorata per un soffio, ma sarebbe potuta essere una strage. Urla e terrore hanno squarciato la tranquillità di questa notte, 23 agosto 2024, quando alcuni colpi di pistola sono stati esplosi intorno alle 2.
A incorniciare il potenziale delitto uno degli stabilimenti balneari che costellano la riviera nord di Pescara. Da quanto appreso, pare che un cliente piuttosto scontento e arrabbiato abbia estratto l’arma al culmine di una furiosa lite con gli addetti alla sicurezza.
Quante sono le vittime?
Una discussione nata per futili motivi, ma degenerata piuttosto rapidamente. Poi, sotto gli occhi attoniti degli altri clienti, l’uomo ha aperto il fuoco 5 volte. Alcuni proiettili avrebbero colpito alcuni dei presenti, ma sul numero esatto di feriti non sono ancora trapelate informazioni.
Alcuni media, come Il Pescara, riportano del ferimento lieve di un giovane totalmente estraneo alla lite, ma colpito accidentalmente a un piede. Altri riportano, invece, che a essere ferite siano state due persone.
Le indagini
Sulla vicenda stanno, al momento, indagando gli inquirenti, piombati sulla scena dopo la chiamata al 112. Intervenuti anche i soccorritori del 118, che hanno prestato le prime cure ai feriti.
Adesso, i presenti saranno ascoltati dagli agenti di polizia per chiarire la dinamica del tentato omicidio. Tuttavia, i testimoni hanno permesso già questa notte di individuare e fermare il presunto aggressore: si tratterebbe di un giovane la cui identità non è, però, nota.
Nel mirino delle norme anti-movida tante città in tutta Italia. Stretta a Milano, dove l’amministrazione ha emanato un’ordinanza per contrastare l’eccessivo flusso di cittadini e turisti all’interno di diversi quartieri della città, accusati di creare disagi ai residenti tra urla, schiamazzi, scippi e risse.
Ma anche Palermo e Napoli sono finite sotto i riflettori. Il capoluogo regionale siciliano, sconvolto da diversi fatti di sangue all’esterno di discoteche, ha provveduto a emanare un coprifuoco e regole ferree per i locali notturni. Mentre la città adagiata sotto il Vesuvio ha rischiato di vedersi portare via la “vita notturna” che tanto piace ai turisti e non solo, visto l’alto numero di crimini proprio ai danni degli sprovveduti viaggiatori in alcuni “quartieri caldi” della città.