Potrebbero essere vicine ad una svolta le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, accoltellata in strada a Terno d’Isola, nella Bergamasca: dopo l’ultimo sopralluogo degli inquirenti nell’abitazione che la 33enne condivideva con il fidanzato Sergio Ruocco, mai indagato, c’è chi parla, infatti, di una nuova pista da seguire. Ecco cosa ne sappiamo.
Omicidio Sharon Verzeni, cosa sappiamo del sopralluogo a cui ha preso parte anche il fidanzato
Il sopralluogo, durato circa un quarto d’ora, risale alla giornata di ieri, 22 agosto 2024.
Le motivazioni sono coperte da doveroso riserbo investigativo,
hanno fatto sapere i carabinieri che se ne sono occupati, spiegando di aver convocato Ruocco in quanto “proprietario dell’immobile”. Intercettato dai giornalisti, quest’ultimo ha dichiarato:
Non vi posso dire cosa hanno prelevato, sono cose riservate. Comunque non hanno preso i pc di Sharon: sapevano già cosa prendere.
A riportarlo è l’Ansa. La svolta sarebbe arrivata dopo l’audizione degli zii e di alcuni colleghi di lavoro della 33enne. L’ipotesi è che la pista giusta da seguire sia quella indicata dal suocero Mario che, ascoltato subito dopo i fatti, aveva detto:
Per me è stato qualcuno che ha conosciuto al bar e che è stato respinto.
A confermarlo o smentirlo saranno gli esiti degli accertamenti che gli esperti del Ris di Parma stanno eseguendo sui vestiti della vittima e su alcuni coltelli sequestrati nei pressi della scena del crimine, che potrebbero celare tracce del killer.
Sotto le unghie della 33enne il medico-legale che ha eseguito l’autopsia non ne ha trovate. L’ipotesi è che l’azione omicidiaria sia stata “fulminea”, che chi ha colpito abbia aspettato la vittima e le si sia poi scagliato contro velocemente.
La questione delle telecamere e dei testimoni
Il tratto di strada in cui si è consumato il delitto non è coperto dalle telecamere. Sharon ci sarebbe arrivata circa 50 minuti dopo essersi avviata a piedi dalla sua abitazione. Era mezzanotte. Il compagno, come ha più volte riferito, stava dormendo perché stanco dopo una lunga giornata di lavoro.
Poco prima dell’una, la telefonata in cui la 33enne avrebbe avvisato gli operatori del 112 di essere stata accoltellata. Dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private installate lungo il tragitto che ha percorso è emerso che almeno venti persone si trovavano in strada a un orario compatibile con quello dell’omicidio.
Non si esclude che tra loro qualcuno possa aver visto l’assassino. C’è poi il “super testimone”, l’uomo di 70 anni che vive a circa 150 metri da via Castegnate che, a quell’ora, si sarebbe trovato sul balcone. In un primo momento aveva detto di star dormendo; poi ha ammesso di essere uscito fuori a fumare, sostenendo, però, di non aver visto né sentito niente. Nelle scorse ore è stato iscritto nel registro degli indagati per falsa testimonianza.
La lettera della zia della vittima
Caino è chiunque non parli, è chiunque non dica la verità! Caino è chi sa ma rimane in silenzio, nell’ombra e fa finta di niente […]. Nessuno può riportarcela indietro, ma qualcuno può dare spiegazione a tutto ciò. Non siate complici di questa brutalità,
ha scritto la zia della vittima in una lettera lasciata sulla via dell’omicidio. La speranza è che qualcuno si faccia avanti e parli.
Sharon, secondo i genitori, non usciva mai a quell’ora della sera. Anche il compagno l’ha detto, sostenendo che, se l’avesse saputo, l’avrebbe accompagnata. Ci si chiede se la 33enne non avesse, quindi, un appuntamento.
Durante la sua camminata non avrebbe fatto telefonate, né messaggiato. Forse è finita in una trappola? Potrebbe entrarci qualcosa il suo recente avvicinamento a Scientology? Sono tanti gli interrogativi che non hanno ancora una risposta.