Un botta e risposta che va avanti da giorni. Da una parte Antonio Tajani, dall’altra prima Fratelli d’Italia e dopo la Lega. La materia del contendere, neanche a dirlo, lo Ius scholae che il ministro degli Esteri, ma soprattutto il vice-Premier, caldeggia da giorni. E neanche così velatamente anzi con insistenza e un pizzico di tigna che, qualcuno non gli riconosce.
Ma Tajani, che di solito è sempre uno che sta sulle sue e non si sbilancia mai su tematiche che possono incrinare i rapporti, va avanti come un toro. Poi da qui a portare in Parlamento lo Ius scholae e votarlo, è un altro paio di maniche. Il leader di Forza Italia però sembra quasi averci preso gusto a provocare e non molla la presa, così a chi gli chiede qualcosa sull’argomento dopo quanto accaduto nei giorni scorsi con smorfie di Meloni e soprattutto Salvini, invece di glissare, mentre arriva al Meeting di Rimini ai cronisti risponde senza problemi, seppur col sorriso: “La cittadinanza agli stranieri? Non impongo nulla, ma non voglio neanche che mi venga imposto qualcosa“.
Ius scholae, il capogruppo della Lega Romeo e Foti: non fanno parte del programma
Una bella battaglia interna al governo, con Tajani che il giorno prima si faceva fotografare tutto contento con in braccio una bellissima bambina che arrivava dallo Zambia, un’immagine che ha fatto il giro del web e lui tutto felice e sorridente spiegava con aria soddisfatta: “Pensate che l’ho fatta venire proprio io in Italia e i suoi genitori adottivi sono venuti fino a qui per dirmi grazie”.
Ma quelle parole pronunciate da giorni, ovvero che il mondo è cambiato e bisogna accettarlo, una questione d’intelligenza e di cultura, non è che siano piaciute tanto, nonostante sian o parole di buon senso, ma qualcuno le ha decriptate e tradotte in politichese mettendole in relazione allo Ius scholae e a tutti i diritti di cui si sta parlando tanto in questi giorni.
Parole, più le tante altre che sta dicendo Antonio Tajani che hanno fatto storcere il naso a tanti all’interno della maggioranza. Talmente tanto che c’è subito chi prende la palla al balzo per rispondere e replicare in maniera stizzita come il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo che ricorda come lo ius scholae non sia “nel programma elettorale di centrodestra, non è una priorità e non è nell’agenda di governo quindi è chiaro che si fatica a capire i colleghi di Forza Italia”.
E ancora: “L’insistenza di Tajani non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni su questa tematica rischia di minare seriamente la stabilità del governo. Sinceramente facciamo fatica a comprendere a che pro“. Non contento Romeo va a fondo al problema e rincara la dose: “Cosa fanno, presentano una proposta di legge in Parlamento e l’approvano con i voti della sinistra? Che cosa potrebbe capitare? Sinceramente troviamo un po’ curiosa questa insistenza. Insistere in questa direzione non so dove possa portare“.
Antonio Tajani non replica, per ora. Anzi, per l’esattezza l’unica cosa che dice e sulla quale si risente un po’ è l’uso di un video di Berlusconi che parlava dello Ius soli da parte della Lega. Per il resto al vice-Premier tutto questo sembra davvero gli piaccia, quasi voglia provocare Salvini e i suoi, soprattutto, non certo Meloni. Ma questa situazione va seguita con molta attenzione, anche perché, considerato quanto sta accadendo, non è escluso che Schlein e l’intera opposizione non presenti in Parlamento qualcosa su cui si debba votare, soprattutto per vedere cosa succede all’interno della maggioranza. Potrebbe anche rivelarsi un’occasione. La politica, si sa, è anche e soprattutto questo.