Proseguono serrate le indagini per cercare di risolvere “il giallo di Trieste”, come in tanti hanno rinominato il caso di Liliana Resinovich, trovata morta, a circa venti giorni dalla sua scomparsa, nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste. Stando alle ultime notizie, riportate da diversi quotidiani, nel corso degli accertamenti tecnici effettuati sul dispositivo della donna su richiesta di parte sarebbero emerse delle anomalie: ecco quali.

Le ultime notizie sul caso di Liliana Resinovich: riscontrate delle anomalie sul suo cellulare

A parlarne è stato l’avvocato Nicodemo Gentile, che rappresenta il fratello della vittima. Facendo riferimento agli accertamenti tecnici effettuati sul dispositivo della donna per sua richiesta, il legale ha messo in luce che

tra le 11.24 e le 13.06 (del 14 dicembre 2021, ndr), quando Liliana è uscita ed ha lasciato il telefono a casa, dai tabulati telefonici risulta attività mentre non ce n’è traccia sul telefono.

Il riferimento è a una serie di messaggi e di chiamate che la donna avrebbe ricevuto quando era già uscita di casa. Ma mancherebbe all’appello, sul suo cellulare, anche la telefonata che effettuò all’amico-amante Claudio Sterpin alle 8.22, pochi minuti prima di lasciare la sua abitazione.

È possibile, secondo Gentile, che sia stato tutto cancellato. Per questo motivo, come riporta Rai News, l’avvocato avrebbe ora chiesto un’estensione della consulenza telefonica. L’obiettivo è capire se davvero messaggi e chiamate siano stati eliminati ed eventualmente in che data e in che orario. Il risultato potrebbe anche portare ad una svolta nelle indagini.

Cosa sappiamo finora della morte della 63enne

Gli accertamenti erano stati richiesti per capire come mai, alle 10.56, in occasione di un’altra chiamata ricevuta da Liliana da parte di Sterpin, si fosse attivata la segreteria telefonica, ovvero se quest’ultima fosse partita automaticamente oppure fosse stata attivata manualmente da qualcuno.

Sembra una questione di poco conto, ma è di fondamentale importanza per ricostruire ciò che accadde a Liliana il giorno in cui scomparve. Per ora le certezze sono poche. Sappiamo che uscì di casa alle 8.40. Pochi minuti dopo buttò i sacchetti dell’immondizia che aveva portato con sé, incamminandosi su via San Cilino, dove una fruttivendola la vide.

Sul resto del percorso ci sono dubbi. Di sicuro non arrivò mai all’appuntamento che aveva con l’amico, né si recò nel negozio di telefonia in cui, come gli aveva detto, sarebbe dovuta andare. Venti giorni dopo, al termine di lunghe ricerche, il suo corpo fu trovato senza vita, avvolto in dei sacchi neri, nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste.

Si pensò subito a un caso di suicidio; per questo le prime indagini furono tutt’altro che accurate. Ad oggi non si sa se Liliana sia morta a ridosso del ritrovamento del suo cadavere (avvenuto il 5 gennaio 2022) oppure subito dopo la sua scomparsa.

I familiari sono convinti che non si sarebbe mai tolta la vita e che, piuttosto, sia stata uccisa. Lo stesso Gentile, che più volte si è espresso sul caso, ha sollevato dei dubbi sugli uomini che facevano parte della sua vita, il marito e l’amante, facendo intendere che, secondo lui, non la raccontano giusta.

Gli uomini della vita di Liliana: Sebastiano e Claudio

Sebastiano Visintin ha sempre negato che tra lui e la moglie ci fossero problemi, definendo “bugie” quelle raccontate da Claudio Sterpin su una presunta relazione extraconiugale tra lui e la donna. Stando alla sua versione dei fatti, a breve sarebbero invece andati a vivere insieme, costruendosi una nuova vita.