“Sogno Olimpico” è un film spagnolo che narra la storia della squadra di pallanuoto spagnola alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, offrendo una versione piuttosto idealizzata e drammatizzata degli eventi reali. Il lungometraggio segue l’ascesa della Spagna da una squadra mediocrissima a protagonista delle Olimpiadi casalinghe del 1992. Alla fine del film, viene rappresentata la storica finale tra Italia e Spagna, ma è interessante notare come la conclusione del film e le differenze rispetto ai fatti storici meritino una riflessione.

“Sogno olimpico”, come finisce il film?

Prima di esaminare il finale di “Sogno Olimpico”, è utile capire la trama completa del film e il suo epilogo. Basato su eventi reali, il film mostra all’inizio una squadra spagnola in difficoltà, caratterizzata da divisioni interne e una predominanza della lingua catalana, con tensioni tra giocatori di diverse origini. Il cambiamento arriva con l’ingaggio di un nuovo allenatore croato, Matutinovic, che introduce un regime di allenamenti severi e modifica la dinamica della squadra, trasformandola da disorganizzata a unita. Tuttavia, il suo metodo rigido e autoritario crea tensioni. Il film culmina con la finale olimpica del 1992 tra Italia e Spagna.

Nel finale, il film rappresenta la finale delle Olimpiadi di Barcellona del 1992, che vede la Spagna battere l’Italia 9-8 dopo i tempi supplementari, in una delle partite di pallanuoto più celebri di sempre. Questo incontro non è solo una questione di sport, ma anche di confronto ideologico, dato che l’allenatore spagnolo è croato e quello italiano è serbo. Questo scontro diventa un simbolo di tensioni più ampie e fornisce uno spunto per riflessioni sull’allenatore croato, inizialmente lodato ma successivamente accusato di aver inflitto traumi ai suoi giocatori.