La seconda giornata della Convention democratica a Chicago, negli Stati Uniti, è filata via fra applausi ed incitamenti. Non soltanto per Kamala Harris, ufficialmente la candidata dem alle prossime presidenziali, ma anche per Michelle e Barack Obama, intervenuti nella notte (in Italia) del 20 agosto 2024.
I loro due discorsi erano particolarmente attesi e non hanno tradito le aspettative: pungenti, ironici, sferzanti contro Donald Trump, ma anche nei confronti dei loro stessi colleghi e sostenitori politici. Come ha detto lo stesso Barack, Harris può vincere, ma serve che tutti si impegnino profondamente e che non si lascino abbattere dalle prime difficoltà.
Barack e Michelle Obama si prendono la scena alla Convention democratica 2024. Il messaggio dell’ex presidente: “Non fate boo, votate!”
Il fascino e la ritualità di un momento complesso come la convention democratica non hanno perso smalto nonostante i repentini cambiamenti in corsa. Michelle e Barack Obama sono tornati al centro della politica dem con due discorsi alla convention di ieri 20 agosto 2024 su quanto queste elezioni hanno messo in gioco per gli Stati Uniti.
Non è stato il momento, quindi, di pensare a tutti i pettegolezzi che hanno accompagnato gli Obama in queste settimane, registi occulti della rinuncia di Joe Biden ad un’altra campagna presidenziale, quanto piuttosto di ricordare ai presenti (e a chi ha seguito la Convention di Chicago da casa) di fare qualcosa, di non perdere tempo a lamentarsi e soprattutto di votare.
Se la prima giornata era servita a sancire il passaggio di testimone fra Biden e Kamala Harris, la seconda ha messo in campo due pezzi da novanta dei democratici. Il primo a parlare è stato Barack Obama: dopo aver ringraziato i presenti, il sunto del suo discorso è stato: “non possiamo gingillarci con i sondaggi favorevoli, scendete in strada e continuare a sostenere Harris“.
L’ex presidente statunitense è sembrato particolarmente ispirato, dosando la sostanza politica con alcuni ammiccamenti che fanno ormai parte del suo personaggio. Eccone un esempio:
I nostri avversari sanno che è semplice puntare sulla paura e sul cinismo delle persone. Vi diranno che il governo è corrotto, che il sacrificio e la generosità sono da sfigati, che il gioco è truccato quindi tanto vale pensare per sé. È un vecchio trucco in politica, e viene da un tizio la cui retorica è trita e ritrita. Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di spacconate e pasticci e caos: abbiamo già visto quel film e sappiamo tutti che il sequel di solito è peggiore!
In diversi momenti il pubblico ha sottolineato con diversi “boo” il suo fastidio per Trump. E’ stato un modo per Obama di ricordare a tutti che va bene lamentarsi dell’avversario politico, ma serve anche qualcos’altro per fermarlo:
Non fate boo, andate a votare!
Obama ha anche rivendicato la sua riforma sanitaria, conosciuta come “Obamacare“, ringraziando Biden per il suo lavoro a sostegno delle persone in difficoltà e per aver scelto di fare un passo indietro dimenticando per un attimo orgoglio ed ambizione personali:
La storia ricorderà Biden come un presidente che ha difeso la democrazia in un momento di grande pericolo. Se tutti facciamo la nostra parte, se lavoreremo come mai fatto prima, eleggeremo Kamala Harris prossima presidente degli Stati Uniti, quindi, mettiamoci al lavoro.
Noi dobbiamo convincere la gente che la democrazia possa mantenere le promesse. E dobbiamo tracciare una nuova strada per affrontare le sfide del futuro. La casa, la sanità a cui milioni di persone devono accedere difendendoli da procedure assicurative penalizzanti, ad un clima buono, ad una scuola aperta a tutti. Lei sa ascoltare. Lei può rappresentare tutti, serve una Presidente che sappia fare tutto questo. E lei può, “Yes she can”.
Michelle Obama: “Trump? Sta cercando un lavoro da neri…”
Inseparabili nella vita come nell’attività politica e filantropica, Michelle e Barack Obama si erano presentati – come detto – insieme sul palco. La prima a parlare era stata la moglie dell’ex presidente, che spesso in Italia viene considerata una potenziale candidata democratica quando in realtà lei non è particolarmente interessata alla carica.
La presenza di Michelle nella seconda giornata di convention assume un particolare valore, giacché la madre era morta poche settimane prima. Il pubblico presente ha ascoltato le sue parole con attenzione e, come accadrà poco dopo con il marito, ha avuto modo sia di ridere di Trump che di considerare come le elezioni presidenziali vadano vinte rimboccandosi le maniche e non adagiandosi su sondaggi favorevoli.
Il suo discorso – che ha suscitato botta e risposta da parte del pubblico, punteggiato da urla di accordo e sospiri di disgusto – ha offerto non solo un bruciante atto d’accusa a Trump e alla sua visione del paese, ma un invito all’azione per il suo pubblico per portare gli elettori alle urne:
Per anni Trump ha fatto ogni cosa in suo potere per convincere le persone ad avere paura di noi. La sua visione del mondo è così limitata che si sente minacciato dall’esistenza di persone che lavorano sodo, che hanno un’istruzione, che hanno successo e che sono anche nere.
Quando qualcosa andrà storto, quando una bugia attecchirà, non possiamo iniziare a tentennare. Non possiamo avere il complesso di chi pensa che tutto debba essere sempre perfetto. Non possiamo avere indulgenza per le nostre ansie e chiederci se il paese eleggerà una persona come Kamala. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per eleggere una persona come Kamala.
L’ex first lady si è poi guadagnata un fragoroso applauso quando ha risposto con una fulminante battuta all’idea di Trump secondo cui i migranti stiano sottraendo lavoro ai neri:
Chi gli dirà che il lavoro che sta attualmente cercando potrebbe essere solo uno di quei ‘lavori da neri‘?