Un’altra giornata senza un accordo, ma soprattutto senza senso. E senza che ci sia una speranza che tutto possa andare verso un accordo. Nonostante le parole del segretario Blinken e degli altri leader di Qatar ed Egitto, non sembra profilarsi alcuna tregua.

Mentre si discute e si parla per cercare di alzare ancora di più il livello della diplomazia, dal Libano arrivano più di 100 missili verso Israele e quest’ultimo risponde come una furia. E nel mezzo c’è Hamas che deve dare una risposta, ma che verosimilmente, sarà negativa. Una situazione esplosiva e sempre più drammatica, soprattutto perché continuano a morire tanti, troppi bambini.

Medio Oriente, Blinken dà una sorta di ultimatum ma Netanyahu e Hamas restano in silenzio

Le persone più fragili non hanno più dove potersi nascondere, dove potersi riparare. Questa è la sensazione e la cosa più brutta e aberrante di tutte è che i leader parlano e trattano, ma per le persone che soffrono ogni giorno nessuno ci pensa, o chi lo fa, sono davvero in pochi, anche perché Gaza e tutto quello che c’è nei dintorni non esiste più.

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha cercato di spiegare che l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza deve essere “concluso nei prossimi giorni“, ribadendo che Stati Uniti, Egitto e Qatar faranno di tutto e di più per convincere Hamas ad aderire alla “proposta ponte“.

Il contentino di Blinken, mentre cercava di rispondere ai giornalisti a Doha, ha provato ad approfondire il concetto secondo il quale gli Stati Uniti stanno cercando di fare capire a Israele di non voler accettare un’occupazione a lungo termine di Gaza. Ma questo si ripete da almeno due mesi e non ha portato a nulla.

La posizione di Hamas: rifiutare la proposta

Nel frattempo la famosa proposta ponte sulla quale tanto hanno lavorato gli Stati Uniti, e che è stata approvata dai mediatori di Qatar ed Egitto, e soprattutto accettata dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu, è stata ricevuta dal leader di Hamas Yahya Sinwar.

Secondo quanto trapela da fonti israeliane, l’attuale leader di Hamas, Sinwar manterrà l’attuale posizione pubblica di Hamas, che è quella di respingere la proposta. La notizia rivela anche che i mediatori hanno trasmesso un messaggio a Israele, cercando di spingere Netanyahu a provare ad essere più flessibile del solito e soprattutto rispetto all’ultimo periodo, in modo che possano compiere un ultimo sforzo per portare Hamas al tavolo delle trattative.

Dato il comportamento del premier d’Israele, nonostante la crescente opposizione interna al paese, non dal Governo, ma direttamente dalla gente, non sembrano esserci speranze che ciò accada. E si andrà avanti così, fino a quando non succederà l’irreparabile.