C’eravamo tanto amati atto secondo. O il terzo oppure il quarto. E’ vero che tra il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo e l’attuale leader del partito Giuseppe Conte c’è una sfida che va avanti da tanto tempo. Troppo secondo i grillini e gran parte degli iscritti. Una lotta interna che non è ben vista da nessuno, eppure, nonostante qualche parola dolce e qualche abbraccio di mesi fa, va avanti senza sosta.

Probabilmente quelle carezze e quegli abbracci, stando a quanto sta succedendo da qualche settimana e giorno a questa parte, erano per lo più finti e di maniera. I due, nonostante i sorrisi forzati e le buone intenzioni, non si sopportano più, bisogna solo vedere quando tutto esplode in maniera definitiva. E decisa. Per adesso si va a battutine, a colpi di post con uno che attacca l’altro e viceversa, senza mai nominarsi. Ma un grande scossone, se così lo si vuol chiamare, c’è stato ed è Grillo in persona ad accendere la miccia. Conte va avanti nel suo voler istituire una Costituente e un processo di cambiamento, il fondatore ammicca ma in maniera forzata e a denti stretti risponde che va bene ma a determinate condizioni.

Guerra nel M5S, Grillo a Conte: “Vuoi cambiare? Va bene, ma alcune cose non si toccano…”

Doveva essere l’estate dell’avvicinamento ad alcuni partiti che non sono mai piaciuti, vedi Renzi e Calenda, con quest’ultimi che hanno aperto e sono insieme perfino in Umbria. Tutto bene? No. Un principio di terremoto, con più di qualche crepa ben visibile, si agita all’interno del Movimento 5 stelle. E più di altre volte. Ad accendere tutto è Beppe Grillo che scrive una lunga lettera indirizzata agli iscritti, ma principalmente a Conte dove spiega e ribadisce: “Vuoi cambiare e fare un percorso nuovo? Va bene, ma simbolo, nome e doppio mandato non si toccano”.

E’ quanto ha detto in sostanza il fondatore del Movimento, in una lunga lettera pubblicata sul suo blog personale. E’ senza tanti fronzoli un attacco mirato, che come scopo ha quello di delegittimare la nuova fase costituente che da qualche settimana ha Giuseppe Conte. Un post dove non poteva non arrivare la riposta velenosa e quanto mai precisa da parte dello stesso Conte che in maniera stizzita, attraverso un video pubblicato sul suo canale ufficiale Facebook, spiega che “nessuno decide su cosa si può deliberare, anche io mi metto in gioco e discuteremo di tutto, regole comprese“.

E allora ecco che parte la querelle e si inasprisce sempre di più la battaglia tra i due leader più forti. Tutti gli altri dirigenti del movimento sono in religioso silenzio, anche perché c’è come la sensazione di non poter patteggiare per uno o per l’altro. E’ sul secondo mandato che si fa la regola soprattutto, quello che Conte e tanti altri vorrebbero eliminare del tutto per diventare a tutti gli effetti dei professionisti della politica e tenere la poltrona.

E’ questo l’effetto che sembra. Ed è quello che combatte più di ogni altra cosa Beppe Grillo. Motivo? Snaturerebbe la base e la filosofia del Movimento che è nato per non creare gente che di professione fa la politica, ma si mette in gioco per cambiare la politica e dare sempre volti nuovi. Ma questo non piace più a quelli che la politica per i Cinquestelle la fanno ormai da anni.