Molti contribuenti hanno sottoscritto un piano di previdenza complementare e, in questi casi, è bene essere informati su come viene tassata la pensione integrativa.

Si applicano regole fiscali particolari e speciali, oltre che totalmente differenti rispetto alla tassazione sulle pensioni ordinarie.

La tassazione è più favorevole proprio per incentivare i cittadini a fare ricorso alla pensione integrativa. Ma se ci sono pro, non si possono trascurare i contro. Il rovescio della medaglia sta proprio del rendimento dei fondi che dipende dai risultati delle stesse attività che costituiscono il fondo.

La prestazione finale è incerta. Vediamo quali sono i benefici fiscali, la tassazione agevolata applicata e spieghiamo, in linea di massima, come funziona la pensione integrativa.

Come funziona la pensione integrativa

Molti contribuenti fanno ricorso alla pensione integrativa, per via delle regole fiscali speciali applicate. La pensione integrativa è una forma di risparmio che va ad aggiungersi alla pensione erogata dal sistema pubblico.

Si tratta di una previdenza complementare che ha come finalità quella di garantire risorse sufficienti per il mantenimento di un tenore di vita adeguato, anche dopo essere usciti dal mondo del lavoro.

Attualmente, in Italia sono previsti fondi pensione aperti a tutti coloro che desiderano accedervi e fondi pensione chiusi. Nel secondo caso, si tratta di fondi speciali riservati solo a determinate categorie di lavoratori che hanno sottoscritto appositi accordi aziendali e sindacali.

Il più delle volte, questi fondi chiusi prevedono che anche il datore di lavoro debba contribuire finanziariamente al piano di sottoscrizione ad accumulo.

Come viene tassata la pensione integrativa

Sono previsti benefici fiscali e una tassazione agevolata sul piano dei versamenti nella pensione integrativa. Questi possono essere dedotti dal reddito di chi li ha compiuti, fino a un massimo annuo pari a 5.164,57 euro.

La deduzione consente di beneficiare di un risparmio considerevole per chi ha redditi molto alti. Per quale motivo? Per spiegarci meglio e rendere comprensibile questo meccanismo, la deducibilità sottrae una parte di imponibile e diminuisce l’ammontare dell’imposta sui redditi da versare annualmente.

L’agevolazione sul trattamento pensionistico finale, nella tassazione del montante è fissata con aliquota del 15%, che si riduce in misura pari allo 0,30% per ogni anno eccedente il quindicesimo di partecipazione al fondo. Il limite massimo di deduzione è pari al 6%.

Quindi, la tassazione sulla pensione integrativa avviene con una ritenuta del 15% che, in alcuni casi, decresce fino al 9%. Questa tassazione agevolata non è altro che un’imposta sostitutiva.

Infine, la riforma fiscale ha previsto che la tassazione dei rendimenti delle pensioni complementari dovrà essere revisionato applicando il principio di cassa. In questo modo, si va a tassare direttamente il risultato netto annuale realizzato dai fondi pensione.

Quali sono le prestazioni erogate dai fondi della pensione integrativa

I lavoratori che effettuano versamenti nei fondi pensioni hanno diritto a percepire un assegno integrativo. In questo caso, l’importo della pensione complementare dipenderà dall’ammontare dei versamenti effettuati, oltre che dal rendimento del fondo scelto. Molto spesso, ci sono fondi sottovalutati, ma rivalutati proprio per via delle clausole contrattuali.

Una volta definita la cifra spettante, l’assegno può essere personalizzato. In che modo? Si può scegliere una delle diverse opzioni disponibili e predeterminate, che possono comprendere, oltre alla rendita, anche l’incasso di una parte del capitale in un’unica soluzione e una maggiorazione percentuale, qualora il pensionato diventi invalido.

Se consideriamo che le pensioni pubbliche stanno subendo sempre maggiori tagli, molto probabilmente il ricorso alla pensione integrativa, nel tempo, potrebbe aumentare. La previdenza completare potrebbe essere un’ottima soluzione per costruire una pensione più adeguata al tenore di vita di ciascuno. Come fare? Sarebbe opportuno guardarsi intorno sin da giovani e iniziare presto a fare versamenti nel proprio piano di previdenza integrativa, per poi continuare durante la vita lavorativa.