Dopo sei mesi dall’inizio delle proteste antigovernative le acque non si calmano ad Haiti. I dirigenti politici hanno ottenuto un relativo miglioramento e hanno stabilito un nuovo governo ma il paese sta ancora combattendo contro una crisi legata alla violenza delle gang criminali ed un’emergenza umanitaria. Ecco perché migliaia di haitiani hanno riempito le strade della capitale Port-au-Prince lunedì 19 agosto.

Le proteste ad Haiti del 19 agosto 2024 contro la violenza delle gang

Nel mese di giugno, nel paese caraibico si è formato un nuovo governo sotto la guida di Garry Conille che però non è stato ancora in grado di fermare le bande criminali che controllano la maggior parte della capitale haitiana. Il 25 giugno è stato inviato ad Haiti un primo contingente di circa 400 militari della forza multinazionale, composto da truppe keniote, con il compito di ristabilire l’ordine nel paese. Nonostante l’arrivo di queste forze, gli obiettivi di sicurezza non sono stati raggiunti e Haiti continua a trovarsi in una grave crisi di governance.

Le nuove proteste sono scoppiate in particolare dopo l’ondata di violenza causata dalla banda Barbecue il 15 agosto. In seguito agli attacchi, un agente di polizia ha perso la vita e diversi civili sono rimasti feriti. Numerose case sono state distrutte, alimentando ulteriormente la rabbia e la disperazione degli haitiani.

Migliaia di residenti di Port-au-Prince si sono riuniti lunedì 19 agosto per protestare contro l’insicurezza e la continua violenza delle gang. Le proteste pacifiche si sono trasformate presto in episodi di disordini dopo l’intervento della polizia. Le forze dell’ordine hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

Cosa è successo?

Dall’assassinio del presidente Jovenel Moise nel 2021, la situazione politica ad Haiti non è migliorata. Ariel Henry, il suo successore, ha rifiutato più volte di convocare nuove elezioni. Tutto ciò ha portato ad una serie di proteste a febbraio 2024.

A partire dal 2021, le bande criminali hanno preso il controllo di gran parte del paese e attualmente dominano circa l’80 per cento della capitale, Port-au-Prince. Solo nei primi tre mesi dell’anno, sono state uccise o ferite oltre 1.500 persone.