Chi non vorrebbe anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di almeno 6 o 7 anni e, allora, bisogna sapere quanti contributi servono per andare in pensione a 60 anni.

Si tratterebbe di un anticipo significativo che potrebbe fare gola a molti lavoratori. Infatti, si tratta dell’età che, un po’ per tutti, sarebbe l’ideale per pensionarsi.

È possibile? Sì, sia nel 2024 che nel 2025 è possibile, ma solo soddisfacendo alcuni requisiti, forse un po’ stringenti.

Ovviamente, possono anticipare la pensione di 6 o 7 anni tutti coloro che hanno iniziato a lavorare sin da giovanissimi e, in virtù di ciò, hanno una storia contributiva molto sostanziosa.

Nel testo, facciamo il punto sui requisiti e spieghiamo quanti contributi versare.

Andare in pensione a 60 anni è possibile

Molti lavoratori (se non tutti) sognano di poter andare in pensione il prima possibile e l’età ideale, più o meno condivisa da tutti, è quella dei 60 anni.

Andare in pensione a 60 anni è possibile, ma purtroppo non per tutti. Si tratta di una possibilità molto interessante rivolta solo a specifiche categorie, e nel rispetto di requisiti molto stringenti.

Anche se andare in pensione con un anticipo di 6 o 7 anni potrebbe sembrare davvero difficile, in realtà è realizzabile.

Quanti contributi maturare per andare in pensione a 60 anni

Per poter andare in pensione a 60 anni, o al massimo a 61 anni, è necessario avere alle spalle una lunga carriera lavorativa. Si tratta di una possibilità che dipende dalla pensione anticipata ordinaria che, tra i requisiti, prevede quello contributivo.

Nel 2024 e nel 2025, ma forse anche nel 2026, i requisiti contributivi per la pensione anticipata ordinaria restano fissati a:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi per le donne.

Almeno 35 anni di contributivi devono essere privi di quelli figurativi da disoccupazione o malattia, ma effettivi da lavoro.

Pensione a 60 anni con Quota 41

Un’ottima opportunità di pensionamento a 60 anni è rivolta ai lavoratori precoci, con Quota 41. Per accedervi, è obbligatorio aver maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni d’età. Si tratta, quindi, di tutte quelle persone che hanno iniziato a lavorare sin da giovanissimi.

Con Quota 41, il diritto alla pensione di matura con il versamento di 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica. Quindi, si può andare in pensione a 60 anni, ma anche prima.

Possono andare in pensione con Quota 41:

  • I disoccupati da almeno 12 mesi;
  • Gli invalidi con almeno il 74%;
  • I caregiver;
  • I lavoratori usuranti o gravosi.

Pensione prima dei 60 anni per casalinghe e invalidi

Dal 1° gennaio dell’ormai lontano 1997, è attivo il Fondo Casalinghe e Casalinghi. Possono iscriversi tutti coloro che si prendono cura della casa e della famiglia, senza percepire alcuna retribuzione.

L’iscrizione al Fondo ha un costo minimo di 25,82 euro al mese. Per ottenere una pensione più alta, è possibile aumentare l’investimento, se no si rischia di maturare un assegno pensionistico di poche centinaia di euro.

Gli iscritti al Fondo casalinghe che abbiano maturato almeno 5 anni di contributi possono andare in pensione una volta compiuti i 57 anni d’età.

Si deve, però, rispettare anche un’altra condizione. L’assegno maturato deve essere pari all’assegno sociale maggiorato del 20%. Stando ai valori del 2024, deve essere maggiore di 649,29 euro. si tratta di un requisito non richiesto quando si va in pensione dopo 65 anni.

Un’altra categoria di persone può andare in pensione anche a 60 anni: si tratta delle persone che hanno una capacità lavorativa ridotta di almeno l’80%. Per gli invalidi, è prevista la possibilità di andare in pensione con il versamento di almeno 20 anni di contributi. Il diritto alla pensione, però, si acquisisce solo al compimento dei 61 anni d’età.