Nel 2022, l’Unione Europea ha varato il Digital Services Act, il regolamento cui devono sottostare i social network per poter operare nei 27 Paesi membri. E’ quello cui ha fatto riferimento l’europarlamentare macroniano Sandro Gozi avvertendo X di Elon Musk che se non si adegua rischia di essere penalizzato in Europa. Monito contro il quale, nella serata di oggi, 19 agosto, si è subito schierato Matteo Salvini.

Cosa prevede il Digital Services Act, il regolamento europeo che rischia di penalizzare X

La normativa europea sui servizi digitali ha l’obiettivo di tutelare i consumatori e i loro diritti fondamentali promuovendo l’innovazione, la crescita e la competitività e facilitando l’espansione delle piattaforme più piccole, delle piccole e medie aziende e delle start up. I ruoli degli utenti, delle piattaforme e delle autorità pubbliche sono riequilibrati in base ai valori europei. Come? Tanto per iniziare, con una maggiore trasparenza sulle raccomandazioni fornite. Se un utente, ad esempio, chiede alla piattaforma di riferimento perchè gli vengano mostrati dei contenuti, il Dsa obbliga queste ultime a rispondere sui criteri usati dai loro algoritmi di raccomandazione. E’ previsto poi un diritto di replica più efficace: se il contenuto di un utente viene rimosso per presunta violazione delle norme, le piattaforme devono offrire un processo di appello più trasparente, accessibile e indipendente. Il Digital Services Act garantisce, infine, una maggiore protezione contro i contenuti dannosi e le fake news.

L’avvertimento di Gozi e la difesa di Musk da parte di Salvini

Sulla base di questi principi sanciti dal Digital Services Act, Sandro Gozi, l’europarlamentare italiano eletto in Francia, ha avvertito X, la piattaforma di Elon Musk, che deve adeguarsi in Europa se non vuole correre il rischio di essere penalizzata. Sta di fatto che, davanti a questo avvertimento, subito è entrato in gioco Matteo Salvini

Di chi sarà l’ultima parola? O meglio, l’ultimo tweet?