Contributo genitori disoccupati con figli disabili: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione all’interno del proprio sito web ufficiale un apposito servizio online mediante il quale consente ai soggetti interessati di presentare la domanda per beneficiare dei contributi mensili di importo compreso tra 150 euro e 500 euro, i quali non concorrono alla formazione del reddito complessivo e i quali prescindono dalla proprietà di un’abitazione.
Possono usufruire dell’erogazione dei suddetti contributi da parte dell’INPS i genitori disoccupati o monoreddito che hanno dei figli che sono affetti da disabilità.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che concerne il contributo previsto per i genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili ed, in particolare, che cos’è e come funziona quest’ultimo, qual è l’importo e la modalità di pagamento del medesimo, quali sono i soggetti che possono beneficiarne e quali sono i requisiti che devono possedere questi ultimi, come fare domanda all’Istituto.
Contributo genitori disoccupati con figli disabili: che cos’è? Come funziona? Importi e modalità di pagamento
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, l’INPS mette a disposizione ogni anno dei contributi mensili con l’obiettivo di sostenere i nuclei familiari con genitori disoccupati o monoreddito che hanno dei figli con disabilità.
Per quanto riguarda l’importo che viene erogato ai soggetti beneficiari dei medesimi, invece, l’INPS specifica che in seguito all’accoglimento dell’istanza da parte dei richiedenti vengono versati a questi ultimi:
- 150 euro al mese per tutto l’intero arco dell’anno;
- 300 euro al mese in caso di due figli che hanno una disabilità riconosciuta pari almeno al 60%;
- 500 euro al mese in caso di tre o più figli che hanno una disabilità riconosciuta in misura pari o superiore al 60%.
Tali contributi, nello specifico, vengono erogati con cadenza mensile da parte dell’Istituto stesso, non concorrono alla formazione del reddito e non sono cumulabili con il Reddito di Cittadinanza.
In merito a quelle che sono le modalità di pagamento che sono previste, poi, l’INPS versa le somme spettanti ai soggetti beneficiari attraverso l’utilizzo dei seguenti strumenti:
- il bonifico domiciliato presso gli uffici delle Poste Italiane;
- l’accredito sul conto corrente bancario;
- l’accredito sul conto corrente postale;
- il libretto postale;
- la carta prepagata con IBAN;
- l’accredito su IBAN Area SEPA (extra Italia).
Contributo genitori disoccupati con figli disabili: a chi spetta? Requisiti
I contributi in questione spettano ad uno dei genitori disoccupati o monoreddito:
- che è parte di un nucleo familiare monoparentale, ovvero un nucleo familiare in cui è presente un solo genitore;
- che ha dei figli a carico con una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%;
- indipendentemente dalla proprietà di un’abitazione.
Oltre alle clausole sopra citate, poi, i richiedenti devono rispettare anche i seguenti requisiti:
- avere la propria residenza in Italia;
- avere un reddito ISEE valido di importo pari o inferiore a 3.000 euro;
- aver presentato l’ISEE minorenni nel caso in cui il figli a carico sia un minore di età;
- essere privi di impiego oppure avere:
- un reddito da lavoro dipendente di importo pari o inferiore a 8.145 euro all’anno;
- un reddito da lavoro autonomo di importo pari o inferiore a 4.800 euro all’anno;
- tutto il proprio reddito deve essere conseguito esclusivamente dallo svolgimento della propria attività lavorativa oppure bisogna essere beneficiari di un trattamento pensionistico previdenziale.
Come fare domanda all’INPS?
La domanda per il contributo genitori disoccupati con figli disabili deve essere presentata tramite l’utilizzo di una delle seguenti modalità:
- il servizio online denominato “Contributo genitori con figli con disabilità”, presente sul sito web dell’INPS;
- il Contact center, telefonando al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164164 (da rete mobile);
- gli Enti di Patronato.