Proseguono, sul Gran Sasso, le ricerche di Lewin Weituschat, lo studente tedesco disperso dal 9 agosto scorso. Sembra che fosse uscito per un’escursione in solitaria in montagna: nel tardo pomeriggio di ieri, 17 agosto 2024, in località Calderone dei volontari avrebbero recuperato il suo zaino.
Che fine ha fatto Lewin Weituschat? Lo studente tedesco risulta scomparso da giorni
Che fine ha fatto il 25enne? È vivo oppure no? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui i familiari e gli amici sperano di poter rispondere. Forze dell’ordine e volontari stanno portando avanti da giorni ingenti ricerche, passando al setaccio la zona del Gran Sasso in cui lo scorso 9 agosto il ragazzo – che si trovava in Italia per partecipare a un progetto Erasmus – sarebbe stato avvistato per l’ultima volta prima di sparire nel nulla.
Sembra che fosse uscito per un’escursione in solitaria in montagna; l’ultimo contatto con la sua famiglia risalirebbe al giorno della scomparsa; quello successivo avrebbe inviato un messaggio ai colleghi dell’università. Poi il nulla. Il suo zaino, nel tardo pomeriggio di ieri, 17 agosto 2024, sarebbe stato recuperato in località Calderone. Di lui, però, nessuna traccia. Il rifugio Franchetti ha condiviso sui social un appello con le sue generalità, chiedendo a chiunque possa averlo visto di mettersi in contatto con gli organi preposti.
Lewin ha i capelli castani ricci lunghi fino alle spalle e gli occhi marroni; al momento della scomparsa indossava, con molta probabilità, un pile blu e un impermeabile scuro della Patagonia. Con sé aveva portato anche una tenda color kaki. L’associazione Penelope, da anni in prima linea per la ricerca degli scomparsi e il supporto alle loro famiglie, si è rivolta a tutti gli iscritti della piattaforma BlaBlaCar, chiedendo il loro aiuto.
Per arrivare in Abruzzo, infatti, il giovane sarebbe partito dal Lazio: ad oggi non si sa se qualcuno gli abbia dato un passaggio, se abbia utilizzato qualche servizio di car pooling. Se così fosse, potrebbe aver condiviso con chi ha incontrato informazioni più dettagliate su ciò che avrebbe fatto. Informazioni che allo stato attuale sarebbe importante conoscere.
Il caso dell’uomo tedesco scomparso e poi trovato morto a Roma
La sua vicenda ricorderà a molti quella di Philip Rogosky, il 56enne di nazionalità tedesca che lo scorso 25 marzo è stato trovato morto nel parco dell’Insungherata, a Roma. Insieme alla compagna e ai due figli viveva nei pressi di Ponte Sant’Angelo; faceva il produttore cinematografico.
Il 29 gennaio, dopo due settimane trascorse a casa a causa di un’influenza che lo aveva particolarmente debilitato, era uscito e non aveva più fatto ritorno. Partito l’allarme, erano partite anche le ricerche: dell’uomo, però, sembravano essersi perse le tracce.
Poi una svolta: il ritrovamento dei pantaloni bordeaux che indossava al momento dell’ultimo avvistamento su un marciapiede in zona Flaminia. La compagna, intercettata dai giornalisti, si era detta speranzosa, ma preoccupata, avanzando l’ipotesi che il 56enne potesse aver perso la memoria e avesse iniziato a vagare per la città, non ricordando nemmeno di avere una famiglia.
Avevamo sperato fino all’ultimo che si fosse solo smarrito, dimenticando temporaneamente chi fosse, perché non aveva evidenti motivi per scomparire, sperando di ritrovarlo,
aveva scritto sui social il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV nel dare la notizia del ritrovamento del suo corpo senza vita. La speranza è che almeno per Lewin si riesca a fare qualcosa. Che la sua storia, a differenza di quella di Philip, possa avere un lieto fine.