Ha ucciso il padre Hermann, 90 anni, e la vicina di casa Waltraud Jud, 50 anni, per poi barricarsi all’interno di un’abitazione di San Candido, in Alto Adige, e spararsi alla gola: poche ore Ewald Kühbacher è morto in ospedale a Bolzano per le gravi ferite riportate. Ecco cosa ne sappiamo.
Chi è Ewald Kühbacher, l’uomo che ha ucciso il padre e la vicina di casa a San Candido
Sarebbe iniziato tutto ieri sera, 17 agosto 2024. Dei residenti di via San Corbiniano, a San Candido, in Alto Adige, si sarebbero insospettiti per il forte odore di gas presente nell’aria e avrebbero chiesto l’intervento dei vigili del fuoco.
Poco dopo, la tragedia: Ewald Kühbacher, ex dipendente di una società di sicurezza privata, avrebbe impugnato un fucile di proprietà del padre Hermann, ex guardiacaccia di 90 anni non più autosufficiente, e l’avrebbe ucciso all’interno della sua abitazione.
La vicina di casa Waltraud Jud, di 50 anni, sentiti gli spari, si sarebbe affacciata dalle scale per capire cosa stesse succedendo e, secondo alcuni, avrebbe anche provato a disarmare il coetaneo, venendo a sua volta colpita.
A quel punto, un nuovo allarme. I carabinieri, temendo che il 50enne potesse mietere altre vittime, avrebbero circondato l’abitazione, tenendolo sotto controllo per tutta la notte. Stamattina all’arrivo del Gruppo di intervento speciale (Gis) da Livorno, l’uomo, che si era barricato in casa, si è sparato alla gola, riportando ferite gravissime.
Poche ore dopo è morto in ospedale a Bolzano. Sembra che fosse un tipo “solitario” e schivo” e che, da qualche anno, fosse tornato in Italia dall’estero proprio per assistere il padre, costretto a letto e bisognoso di cure.
Da ricostruire il movente del duplice omicidio
Gli inquirenti sono ora al lavoro per cercare di capire cosa possa averlo portato a compiere il duplice omicidio, in particolare quello di Hermann, che pare nel 2019 avesse perso la moglie, restando vedovo.
L’obiettivo dell’agguato, probabilmente, era solo lui: la 50enne potrebbe essere stata uccisa solo per essere intervenuta in sua difesa.
Sembra che in zona fosse particolarmente conosciuta per il ruolo che ricopriva all’interno della banda del paese, di cui il marito sarebbe dirigente. Secondo SkyTg24 da diversi anni lavorava come segretaria per la società FTI di San Candido.
Una vicenda che ne riporta alla mente altre
La Protezione civile aveva chiesto ai residenti dell’area di non uscire di casa; al termine delle operazioni ha revocato l’avviso. A San Candido, resta, comunque, lo shock per quanto accaduto. “È stato un bel colpo”, ha riferito, ai microfoni del Tg3, un residente.
Pochi mesi fa a San Giovanni a Teduccio, nel Napoletano, una tragedia simile: Pasquale Pinto, 54 anni, aveva approfittato del fatto che i tre figli di 14, 16 e 18 non fossero in casa e aveva ucciso a coltellate la moglie di qualche anno più giovane Ewa Kaminska.
Poi aveva impugnato un’arma da fuoco, sparando dei colpi in strada. A dare l’allarme, alcuni passanti, che l’avevano sentito urlare e visto dimenarsi dal balcone della sua abitazione. Poco dopo l’uomo si era barricato in casa; quando i carabinieri erano riusciti a raggiungerlo, sfondando il portone d’ingresso, era morto: si era sparato. Il suo corpo era affianco a quello della moglie.
Sembra che da un po’ soffrisse di depressione: dopo la chiusura dell’istituto di vigilanza per cui lavorava, era rimasto, infatti, disoccupato. Ma non aveva mai dato segni di squilibrio. “Deve aver perso la testa”, aveva detto ai giornalisti che l’avevano intervistato il titolare di un bar situato vicino casa sua, tra i primi a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che, nonostante gli sforzi, non erano riuscite a sventare il peggio.