Non solo la cittadinanza, complice l’oro della pallavolo femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma anche la legge sul fine vita, alla ripresa dei lavori parlametari a settembre, può mettere d’accordo centrodestra e centrosinistra. Dopo l’apertura di Forza Italia per rendere il diritto di cittadinanza meno faticoso per i figli degli immigrati abbandonando lo ius sanguinis, oggi, 17 agosto 2024, tramite le pagine del Corriere della Sera, è stata la Lega, per voce del Governatore del Veneto Luca Zaia, a dare il la alla possibilità che finalmente anche in Italia si arrivi a una legge che regoli il fine vita.
Fine vita in Italia: destra e sinistra possono trovare un accordo come per la nuova cittadinanza?
Una settimana fa, il 10 agosto, si è molto discusso dell’apertura della Chiesa cattolica sulla questione del fine vita. Oggi, è stato il Governatore del Veneto Luca Zaia a riproporla in questi termini:
“Senza rinnegare le proprie radici ideologiche, dico che serve una legge che regoli il fine vita: è quanto mai urgente. Noi Governatori, dal 2019, siamo chiamati in causa da tutti i potenziali malati gravi in virtù di una sentenza della Corte costituzionale che ha fissato quattro condizioni di grave sofferenza per poter decidere il proprio fine vita. In Italia, questa sentenza trasferisce interamente alla sanità delle Regioni l’obbligo di rispondere al paziente, senza però stabilire le tempistiche e il ruolo dei medici pubblici negli ultimi momenti di vita del paziente. In Veneto, non ci siamo girati dall’altra parte. Ma serve una legge nazionale”
Zaia, davanti all’obiezione che nel centrodestra molti sono ancora contro il suicidio assistito, si è auspicato una “no fly zone sui diritti civili, su cui non ci siano scontri ideologici”. E ha fatto riferimento anche all’ultimo documento della Chiesa:
“Anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, si augura che il tema non sia ostaggio di posizioni estremiste. La Chiesa poteva anche non intervenire, ma lo ha fatto. L’elefante è nella stanza”
Le reazioni all’apertura di Zaia, Mussolini: “Per fortuna la Lega non è solo Vannacci”
E quindi, alla ripresa settembrina, la maggioranza di centrodestra che sostiene il Governo Meloni potrebbe davvero stupire tutti sul campo dei diritti civili? Le parole di Zaia hanno trovato sponda in quella che potrebbe considerarsi la paladina dei diritti in quel campo politico: Alessandra Mussolini, che già era intevenuta positivamente sul tema della cittadinanza e oggi, sul fine vita, ha postato questo:
A settembre, con la Mussolini, potrebbero arrivare dal centrodestra altre voci riformiste. Fatto sta che, ad aprile scorso, il consiglio dei ministri, insieme al ministero della Salute di Orazio Schillaci, depositò presso il Tar un ricorso contro la Regione Emilia Romagna per chiedere l’annullamento delle delibere di giunta che davano il via libera al suicidio medicalmente assistito. Come dire: la partita non sarà facile, ma comunque potrebbe aprirsi.
La partita (più facile) della cittadinanza
Sicuramente più facile è la partita sulla riforma della cittadinanza. Oggi, almeno due esponenti di spicco del centrosinistra hanno apprezzato il nuovo atteggiamento aperturista dimostrato da una parte della maggioranza, a cominciare da Forza Italia. L’ex sindaco di Bergamo ora europarlamentare in quota Partito Democratico Giorgio Gori ha twittato così:
Mentre la coordinatrice nazionale di Italia Viva, la sentarice Raffaella Paita, ha lanciato la sfida: