Il Manchester City potrebbe retrocedere in Championship, questo è cosa rischia la squadra inglese dopo le accuse per aver violato il Fair Play Finanziario imposto dalla Uefa: a insinuare un tale scenario un alto dirigente di un club di Premier League.
Cosa rischia il Manchester City per aver violato il FPF
Piomba il Fair Play Finanziario sulla Premier League: cosa rischia il Manchester City dopo le forti accuse di violazione dei Citizen che sarebbero state confermate da un dirigente appartenente ad un altro club inglese.
Quest’ultimo, infatti, avrebbe rivolto al Times queste dichiarazioni scatenando un terremoto mediatico e mettendo a rischio il City che ora potrebbe dover affrontare una retrocessione nella Championship – la seconda serie inglese:
“L’opinione generale che ho sentito è che una sanzione appropriata dovrebbe essere una detrazione di punti così consistente (stiamo parlando di una cifra compresa tra 70 e 80 punti) da garantire al City una stagione in Championship”.
Dichiarazioni anonime che però hanno fato scalpore e il giro dei social in pochissimo tempo, preoccupando i tifosi Citizens e tutto l’ambiente attorno al club visti i precedenti del 2021 che avevano costretto la dirigenza a sborsare una considerevole somma per pagare la multa inflitta dalla Uefa.
Tre stagioni fa, infatti, il Manchester City rischiò fortemente di dover saltare per due anni consecutivi le coppe avendone ricevuto l’esclusione come multa ma il tutto si risolse con una salatissima multa che la dirigenza riuscì a pagare.
Quanto confermato dal dirigente è solo l’antipasto di un processo che inizierà prossimamente e che si cercherà di concludere entro gli inizi del 2025 così da decidere il prima possibile quanto dovrà scontare il club inglese.
Sulla base delle accuse da parte dell’organo europeo calcistico un bilancio irregolare che avrebbe portato la dirigenza e l’amministrazione del City a falsificare i conti e a nascondere le reali cifre assicurate dalla società nelle scorse stagioni.
Ben 115 le accuse finanziarie, ormai impossibili da ignorare persino per la Uefa che solitamente si è dimostrata più accondiscendente e permissiva verso club che hanno sempre mantenuto pieno sostegno e lealtà: le conseguenze, dunque, potrebbero variare dalla retrocessione fino all’esclusione dalle coppe assieme ad una multa ancora più salata rispetto a quella di tre anni fa.
Le possibili conseguenze per i Citizens
Qualora le accuse dovessero tramutarsi in una concreta retrocessione sarebbe pressoché impossibile per il Manchester City mantenere il tasso qualitativo della squadra, compreso il ruolo del tecnico spagnolo.
Non è un mistero che Pep Guardiola sia in scadenza di contratto e che sia in una fase di valutazione profonda per quanto riguarda l’eventuale rinnovo: al momento l’allenatore non è sicuro di voler proseguire e starebbe considerando il suo percorso a Manchester concluso.
Dopo 9 anni di Citizens, dunque, Guardiola potrebbe dire addio indipendentemente dallo scenario della retrocessione o meno della sua squadra: le conseguenze dei bilanci irregolari, però, potrebbero seriamente influenzare la sua decisione finale.
Al contempo potrebbe essere l’ultimo anno anche per Kevin De Bruyne, capitano della squadra e leader indiscusso sia fuori che dentro il campo: il belga non ha mai nascosto di poter approdare in Arabia Saudita per concludere la sua carriera e visti i suoi 33 anni e un contratto in scadenza potrebbe decidere di chiudere con il City la sua avventura europea.
Due addii, dunque, che getterebbero ulteriormente il club in una crisi profonda da cui difficilmente si potrebbe risollevare in breve tempo: un effetto domino che inizierebbe a coinvolgere altri top player pronti a cambiare sponda e ad approdare altrove.
Un eclissi che farebbe sprofondare il Manchester City ma che sarebbe da monito per tutte le squadre che negli scorsi anni hanno agito senza ritenere opportuno avere bilanci corretti assumendo un atteggiamento del tutto opinabile e poco rispettoso.