Se cerchi un film struggente, non puoi perderti “Lady Bird” su Netflix. Si tratta di un film del 2017 diretto da Greta Gerwig, che racconta la storia di Christine “Lady Bird” McPherson, interpretata da Saoirse Ronan.
Ambientato a Sacramento in California nel 2002, il film segue l’ultimo anno di liceo di Lady Bird, una giovane ribelle che sogna di lasciare la sua città natale per frequentare un college sulla East Coast.
Il rapporto conflittuale con la madre Marion, interpretata da Laurie Metcalf, è al centro della narrazione. Il cast stellare include anche Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet e Beanie Feldstein.
Questo film è stato acclamato dalla critica per la sua autenticità e profondità emotiva, e ha ottenuto cinque candidature agli Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia per Greta Gerwig.
Non perdere questa toccante storia di crescita.
Film struggente su Netflix, guarda Lady Bird, ecco la trama
I momenti iniziali di Lady Bird si sviluppano con un ritmo così incalzante da lasciarti quasi senza fiato. Una madre e una figlia sono immerse nella tradizione, ormai consolidata, del viaggio di fine anno per visitare i campus universitari.
È il 2002, e mentre percorrono le strade, ascoltano attentamente un audiolibro su nastro: nientemeno che The Grapes of Wrath di John Steinbeck. Le due, immerse nelle parole del racconto, si scambiano sguardi carichi di emozione, sospirando profondamente mentre asciugano le lacrime che sfuggono dai loro occhi.
È un momento di rara sintonia, uno di quelli in cui il legame tra madre e figlia sembra indistruttibile.
Ma quel momento di armonia familiare è destinato a svanire velocemente, come l’ultimo raggio di sole prima del tramonto. Infatti, è una delle rare occasioni in cui Christine, alias Lady Bird (interpretata dalla straordinaria Saoirse Ronan, incarnazione perfetta del risentimento adolescenziale), e sua madre Marion (interpretata dall’eccezionale Laurie Metcalf), sembrano essere d’accordo su qualcosa.
Lady Bird, irrequieta e ribelle, non vede l’ora di finire il liceo per fuggire dalla sua noiosa e opprimente Sacramento, sognando di trasferirsi sulla costa orientale, “dove c’è la cultura”, come lei stessa dichiara con tono sdegnoso. In seguito, non esiterà a deridere la sua città natale, definendola il “Midwest della California” e, con una punta di orgoglio malcelato, non si preoccuperà neppure di correggere chi la crede originaria di San Francisco.
Nel frattempo, Marion, infermiera psichiatrica con un’aggressività passiva affinata negli anni, cerca di tenere in riga la sua figlia ribelle. Marion è una donna stanca e provata dalla vita: è costretta a fare doppi turni in ospedale dopo che suo marito Larry (interpretato con malinconica dignità dal drammaturgo Tracy Letts) ha perso il lavoro.
Viste le difficoltà economiche, Marion cerca di convincere Lady Bird a scegliere un college statale più economico, un’opzione che la ragazza respinge categoricamente. Il loro rapporto è un continuo tira e molla, una danza complessa tra punti di vista opposti, alimentata dalla paura dell’ignoto e da espressioni di affetto riluttanti e velate.
Perché guardare Lady Bird
Questa dinamica madre-figlia è il motore che alimenta Lady Bird, uno dei racconti di formazione più completi e toccanti degli ultimi anni, capace di evocare l’età dell’oro di John Hughes.
Non sorprende, quindi, che il film sia costellato di sottili riferimenti a Pretty in Pink, con richiami visivi come gli abiti rosa di Lady Bird e situazioni narrative che rimandano al classico teen drama. Anche la colonna sonora, che include pezzi iconici come quelli di Alanis Morissette e Dave Matthews Band, aggiunge una dimensione nostalgica che arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva.
Greta Gerwig, alla sua prima prova da regista solista, riesce a confezionare un film che, pur mantenendo l’intimità e l’indipendenza di una commedia drammatica, ha l’impatto emotivo e la risonanza di un film mainstream.
La sceneggiatura, semi-autobiografica, è un ritratto vivido e sincero dell’ultimo anno di liceo di Lady Bird in una scuola cattolica piuttosto progressista. La Gerwig aveva già dimostrato la sua abilità di scrittrice con le sceneggiature di Frances Ha e Mistress America, ma qui raggiunge una profondità e un’autenticità difficili da eguagliare.
Qual è il cast?
Il film si distingue anche per l’eccezionale qualità del suo cast. La Gerwig ha dimostrato un talento straordinario nel selezionare gli attori perfetti per i suoi personaggi secondari, ognuno dei quali è reso con meravigliosa eccentricità e cura dei dettagli. T
ra questi, spiccano Lucas Hedges, già ammirato in Manchester by the Sea, e Timothée Chalamet, l’astro nascente di Chiamami col tuo nome, che interpretano rispettivamente le cotte di Lady Bird.
Tuttavia, la vera rivelazione è Beanie Feldstein, che nel ruolo di Julie, la migliore amica di Lady Bird, brilla con una performance frizzante e irresistibile. Una delle scene più memorabili del film è quella in cui Lady Bird e Julie, ridacchiando come adolescenti compiaciute, divorano una scatola di ostie da comunione come se fossero patatine, dimostrando la loro complicità e la spensieratezza di quell’età.
La Gerwig ha anche scelto con cura attori veterani per ruoli secondari ma cruciali, come Lois Smith nel ruolo di una suora comprensiva e Stephen McKinley Henderson, uno specialista del teatro di August Wilson, che interpreta un prete depresso. Questi personaggi aggiungono profondità e autenticità alla narrazione, arricchendo il tessuto emotivo del film.
Ma il cuore pulsante di Lady Bird è senza dubbio Saoirse Ronan. La sua interpretazione è magistrale, cattura ogni sfumatura di Christine “Lady Bird” McPherson con una combinazione di vulnerabilità e determinazione che è semplicemente irresistibile.
La Lady Bird di Ronan è lontana anni luce dalla dolce ragazza irlandese che aveva interpretato in Brooklyn. Con i capelli tinti di un rosso acceso e un look che riflette l’estetica del negozio dell’usato, Lady Bird è un personaggio complesso: acuta e ingenua, impulsiva e riflessiva allo stesso tempo.
In definitiva, Lady Bird non è un film perfetto, ma riesce a toccare molte delle corde emotive giuste. È un viaggio intimo e universale attraverso le complessità dell’adolescenza, il rapporto madre-figlia, e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo.
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