Contante, gli italiani preferiscono il cash: l’Italia resta all’ultimo posto dei paesi europei per l’utilizzo dei pagamenti digitali.
Nonostante la lotta del governo all’utilizzo del denaro contante, gli italiani amano il cash: la media delle transazioni pro capite è pari a 200 contro la media europea pari a 370. Ecco quanto messo in evidenza dal report condotto dal Centro Studi di Unimpresa. Lo scorso anno i cittadini italiani hanno prelevato 1 miliardo di euro al giorno dagli ATM. Nel 2023 gli italiani hanno ritirato 360.000.000.000 di euro, dieci miliardi in più rispetto al 2022.
Contante, gli italiani preferiscono il cash: il report del Centro Studi Unimpresa
Il rapporto condotto dal Centro Studi Unimpresa ha messo in evidenza che gli italiani preferiscono utilizzare il denaro contante. Nonostante la crescita dei pagamenti digitali e la lotta del governo all’utilizzo del cash, gli italiani preferiscono il contante. Lo scorso anno i cittadini italiani hanno prelevato 1 miliardo di euro al giorno per un ammontare totale pari a 360 miliardi di euro all’anno. Nell’area UE l’Italia resta all’ultimo posto in classifica per i pagamenti digitali (carte di credito e di debito).
Come sottolineato da Unimpresa, il boom di prelievi si verifica in uno scenario in cui i pagamenti digitali sono in crescita. Nonostante la pandemia ed il ricorso all’utilizzo della moneta elettronica, l’utilizzo del contante non è mai venuto meno. Gli italiani sono ancora fortemente legati all’utilizzo del cash e le transazioni pro capite effettuate tramite assegni, bonifici e carte sono 200 contro i 370 registrate in UE.
Contante, gli italiani preferiscono il cash: i pagamenti digitali in UE
Lo studio condotto dal Centro Studi Unimpresa ha messo in evidenza che la Germania, la Francia e la Spagna registrano un utilizzo diffuso dei pagamenti digitali. Ancora più elevato è il numero di transazioni effettuate con moneta elettronica nei paesi dell’Europa Settentrionale: l’Olanda vanta una media di 670 transazioni digitali pro capite. Anche l’Estonia e la Finlandia vantano un numero crescente di transazioni effettuate con carta, bonifico e assegno.
Pagamenti digitali cresciuti in ristoranti ed in bar
Con la fine dell’emergenza sanitaria, le transazioni cashless nei ristoranti, bar e caffetterie sono cresciute significativamente su tutto il territorio italiano. Consumatori ed esercenti commerciali sono sempre più ad agio con tali modalità di pagamento. In fin dei conti, con l’incremento vertiginoso dei turisti stranieri in questo periodo dell’anno, ristoratori ed esercenti commerciali devono essere in grado di rispondere alle nuove esigenze dei clienti abituati a pagare con la carta.
Le transazioni cashless sono cresciute a Modena, Ancona, L’Aquila, Biella, Piacenza, Varese, Rieti, Lucca, Prato e Venezia. Il valore medio dello scontrino cashless è pari a poco più di 23 euro. Lo scontrino cashless più basso si registra a Oristano pari a 15,50 euro in media. Tra gli scontrini medi cashless di importo inferiore si registrano anche a Modena, Ancona, Cagliari, Prato, a Lodi, Milano, Genova e a Livorno. Lo scontrino cashless è sceso a Belluno, mentre è aumentato ad Isernia.
Stretta al contante anche con il provvedimento di riordino dei giochi online
Con il Decreto legislativo di riordino dei giochi online si pone la parola fine al capitolo sull’uso del denaro contante per i giochi telematici. Chi vorrà ricaricare più di 100 euro dovrà ricorrere all’utilizzo di strumenti di pagamento sicuri e tracciabili. Si tratta di una misura che si inserisce nella lotta al riciclaggio di denaro fortemente voluta dall’esecutivo Meloni. Il prossimo intervento sarà sulla rete dei giochi fisici (gratta e vinci e slot machine) per perfezionare la razionalizzazione del sistema.
Il viceministro del Tesoro ha sottolineato che rimane fermo il canone di sette milioni per i concessionari giochi a distanza. Inoltre, ha sottolineato che il governo sta provvedendo a revisionare l’intera architettura del Fisco italiano, venendo a perfezionare una riforma che l’Italia attende da 50 anni.