Gli abitanti di Galway, in Irlanda, sono rimasti sconvolti dopo aver appresso dell’aggressione subita dal cappellano militare della caserma locale, padre Paul Murphy. Il 51enne è stato accoltellato più volte da un ragazzo di 16 anni, immobilizzato dai soldati della caserma e poi affidato alla polizia irlandese.

In una nota, le forze dell’ordine hanno indicato che le indagini sono ancora in corso e che è probabile un movente legato al terrorismo. Padre Murphy ha subìto ferite gravi, ma non è in pericolo di vita. Vediamo chi è in quest’articolo.

Chi è il cappellano militare accoltellato a Galway (Irlanda) e cosa sappiamo dell’aggressore

Grave aggressione quella avvenuta nella serata di ieri 15 agosto 2024 a Dun Uí Mhaoiliosa, Renmore (Galway), in Irlanda. Il cappellano militare della locale caserma, padre Paul Murphy, è stato accoltellato più volte da un ragazzo di 16 anni.

Il religioso 51enne è stato colpito mentre entrava con la sua auto nella caserma: non appena fermato il veicolo il 16enne, originario proprio della zona di Galway e cittadino irlandese, ha iniziato a colpire Murphy, che ha cercato scampo riavviando la macchina ed entrando nel complesso militare. Una sentinella, avendo notato ciò che stava accadendo, ha sparato 5 colpi di fucile in aria secondo il protocollo militare, allertando i suoi commilitoni.

Intervenuti sul posto, questi hanno immobilizzato il ragazzo, che è stato poi affidati alla Gardaì (cioè la polizia irlandese), che lo ha trattenuto in custodia in attesa dell’interrogatorio. Le condizioni di salute di padre Murphy sono stabili anche se gravi: le ferite non sono state profonde e proprio oggi 16 agosto lo stesso religioso ha pubblicato un post su Facebook, in cui affermava di stare bene e di attendere l’operazione chirurgica.

I familiari, così come i cittadini di Galway, sono rimasti profondamente scossi per l’aggressione, il cui movente è ancora da stabilire con certezza. In una dichiarazione, il vescovo di Galway, Michael Duignan, ha detto che la notizia dell’aggressione al sacerdote cattolico è “profondamente scioccante e sconvolgente“:

Prego per l’uomo ferito, chiedendo a Dio che si riprenda completamente. Prego anche per la sua famiglia, per i suoi colleghi dell’esercito e per il personale medico che in questo momento si sta prendendo cura delle sue ferite.

Diverse persone hanno descritto padre Murphy come una persona sempre disponibile per la comunità e che aiutava chiunque ne avesse bisogno, non soltanto i soldati di cui curava i bisogni spirituali. Padre Murphy ha prestato servizio per oltre dieci anni nel battaglione di Galway e ha anche effettuato molti viaggi all’estero.

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti ed il possibile movente dell’aggressore

Il fatto che la persona coinvolta in questa vicenda sia un religioso cattolico, per di più legato all’esercito (anche se ovviamente non in ruoli di pianificazione o di combattimento vero e proprio) riporta alla mente i periodi più bui dei Troubles e dell’animosità che scorreva fra le diverse confessioni religiose nel paese irlandese.

Momenti bui che rischiano di riesplodere a seconda del contesto storico: l’Irlanda, insieme a Norvegia e Spagna, ha riconosciuto lo stato della Palestina ed in molti hanno temuto un possibile aumento di atti di terrorismo. E proprio di questo si parla a Galway nelle ultime ore: le forze di polizia hanno chiesto ai cittadini di mantenere la calma, anche se non hanno negato che il 16enne aggressore sia stato mosso da intenti terroristici.

Alcune fonti hanno suggerito infatti che il ragazzo si sia radicalizzato su internet, andando a costruire poi un fortissimo risentimento contro le forze armate irlandesi, protagoniste di due missioni militari in Mali. Soldati irlandesi, infatti, hanno partecipato a missioni organizzate dall’UE per arginare e sconfiggere le organizzazioni terroristiche islamiche che operano nel nord del paese sub-sahariano.

Troverebbe quindi conferma la voce secondo la quale il 16enne, aggredendo il cappellano, si sarebbe lamentato del coinvolgimento irlandese in Mali. Dopo alcune accuse di enti terzi, per i quali le missioni UE avrebbero attaccato anche civili nelle loro missioni, gran parte dei soldati irlandesi sono tornati in patria: ne rimangono una manciata come addestratori per l’esercito maliano.

Il ministro della Giustizia irlandese, Helen McEntee, ha augurato pronta guarigione a padre Murphy, lodando la prontezza dell’intervento da parte del personale delle Forze di Difesa. Non ha aggiunto ulteriori dichiarazioni, considerando che l’indagine è ancora in corso.