Oggi, venerdì 16 agosto 2024, Bankitalia ha diffuso le nuove cifre del debito pubblico italiano. Esso è salito ancora e ha toccato l’ennesimo record. Ormai, sfiora i 3.000 miliardi di euro. C’è da allarmarsi? Solo tenendo conto del mese di giugno 2024, la banca centrale ha sottolineato che è aumentato di ben 30,3 miliardi rispetto a maggio. Ora, per la precisione, è pari a 2.948,5 miliardi.
A quanto ammonta il debito pubblico italiano?
Ma come si è arrivati a raggiungere questa cifra monstre? L’istituto di via Nazionale guidato dal Governatore Fabio Panetta, nel bollettino ‘Fabbisogno e Debito’, ha spiegato che il suo andamento “riflette il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (15,3 miliardi), la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,4 miliardi)”. Nello specifico, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 30,4 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi. Il debito degli enti di previdenza, invece, è rimasto pressoché invariato.
Gli attacchi dell’opposizione, Misiani (Pd): “Il Governo ci porta in un vicolo cieco”
Numeri a parte, tanto è bastato all’opposizione per andare all’attacco del Governo Meloni. Antonio Misiani, responsabile economia del Partito Democratico, l’ha messa così:
“La crescita del debito pubblico è inarrestabile e il Governo non sta facendo nulla per invertire questa tendenza. I dati di Bankitalia ci dicono che il debito delle amministrazioni pubbliche in un anno è aumentato di ben 99 miliardi, fino a toccare a fine giugno i 2948 miliardi. Questa dinamica, più accelerata rispetto all’anno passato (il debito era cresciuto di “soli” 77 miliardi tra giugno 2022 e giugno 2023), ha portato il rapporto tra debito e PIL a interrompere quasi del tutto la sua discesa. È un quadro oggettivamente preoccupante, che regge a fatica solo grazie al buon andamento delle entrate, legato essenzialmente alla crescita delle ritenute IRPEF alla fonte”
Per l’esponente dem
“Le statistiche della banca centrale evidenziano che sui conti pubblici il governo Meloni naviga a vista, senza una strategia degna di questo nome. La destra, da una parte, carica sempre di più la tenuta del Paese sulle spalle dei contribuenti fedeli, senza nemmeno degnarsi di ringraziarli. Dall’altra, continua a condonare o addirittura a legittimare l’evasione fiscale con strumenti come il concordato preventivo biennale. È una politica iniqua e di cortissimo respiro, che sta mettendo l’Italia in un vicolo cieco”
Borghi (Italia Viva): “Finiremo per pagare 100 miliardi di interessi l’anno”
Sta di fatto che non solo il Pd è andato all’attacco del Governo Meloni: per Magi di Più Europa, “i tremila miliardi di debito sono un macigno per i giovani”; per Bonelli di Avs “testimoniano il fallimento del Governo”; per Enrico Borghi di Italia Viva “finiremo per pagare 100 miliardi di interessi l’anno e servirebbe una strategia che l’Italia non ha”.
“Ci accingiamo a sfondare la quota di 3 mila miliardi di debito pubblico, per il quale finiremo con il pagare 100 miliardi di interessi l’anno, tutti soldi sottratti a welfare, scuola, trasporti, sviluppo, famiglie, innovazione, competitività. E stiamo tornando sul ‘sentiero stretto’ tra fine degli aiuti Bce e nuovo Patto di Stabilità. La stagione dei soldi a tutti, delle promesse populiste, del ‘tanto pagano gli altri’ è finita. E in autunno arriverà il conto. Anche se il Governo fa finta di nulla, serve una strategia. Che l’Italia non ha”