CCT, è un vero e proprio boom: i Certificati di Credito del Tesoro sono tornati di grande moda in quanto sono piuttosto affidabili.
I CCT o Certificati di Credito del Tesoro sono strumenti di gestione del risparmio che vengono emessi con cadenza mensile da parte del Tesoro. Si tratta di titoli statali a tasso variabile indicizzati all’Euribor che hanno una cadenza pari a sei mesi. Nonostante siano inferiori ai BoT ed ai BTp in termini di volumi, i CCT sono considerati affidabili e convenienti.
CCT, è un vero e proprio boom: i Certificati di Credito del Tesoro sono sempre più di moda
Uno degli strumenti di gestione del risparmio sempre più apprezzati e detenuti dai risparmiatori nel portafoglio investimenti sono i CCT, ovvero i Certificati di Credito del Tesoro. Non sono i BoT ed i BTp sono prediletti, ma sono tornati di grande moda i Certificati di Credito del Tesoro: si tratta di titoli statali a tasso variabile che vengono emessi con cadenza mensile dal Tesoro. I CCT sono strumenti di investimento sicuri, le cui cedole sono adeguate ai tassi di mercato e prevedono il riconoscimento di un capitale, oltre alla quota di interessi maturata.
I Certificati di Credito del Tesoro sono titoli statali a tasso variabile, le cui cedole sono a cadenza semestrale indicizzate all’Euribor. Nonostante siano inferiori a BoT ed ai BTp in termini di volume, i CCT sono affidabili ed in essi è racchiusa una porzione del debito pubblico tricolore. Ogni anno il Tesoro emette nuovi Certificati di Credito del Tesoro ed ogni mese si tiene un’asta marginale gestita da Bankitalia. Per poter partecipare all’asta marginale un piccolo investitore deve rivolgersi ad una banca o ad un intermediario abilitato.
I CCT devono essere prenotati entro la giornata precedente all’asta. Il taglio minimo di acquisto è fissato a mille euro. Questi titoli di stato possono essere acquistati in un secondo momento sul Mercato Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. L’acquirente di un CCT si vedrà rimborsare quanto investito al momento della scadenza: ciò implica che prima della scadenza non riceverà niente. Ogni sei mesi il risparmiatore incassa la cedola a tasso variabile, il cui valore è legato a quello dell’Euribor.
CCT, è un vero e proprio boom: il metodo di indicizzazione
Per quanto concerne il metodo di indicizzazione degli interessi maturati, il portale di Borsa Italiana sottolinea che occorre prendere in considerazione il secondo giorno lavorativo che antecede la prima data di godimento della cedola. Una volta rilevato l’Euribor a sei mesi nel secondo giorno lavorativo antecedente la prima data di godimento della cedola lo si arrotonda al terzo decimale.
L’Euribor a sei mesi è il tasso di riferimento annuale per le cedole e deve essere convertito computando i giorni effettivi del semestre sulla base dell’anno commerciale. A questo saggio si deve sommare uno spread definito in sede di emissione. Il risultato è il saggio di interesse cedolare che viene computato sul valore nominale. Per quanto concerne i Certificati di Credito del Tesoro si applica l’aliquota a tassazione agevolata del 12,5 percento con l’imposta che viene applicata sul valore cedolare e sullo scarto di emissione.
Investire in Certificati di Credito del Tesoro conviene?
Tenendo conto della natura variabile legata all’Euribor, non è semplice capire se investire in Certificati di Credito del Tesoro sia effettivamente conveniente. Il tutto dipende dalle esigenze di ciascun investitore. Trattandosi di titoli statali, i CCT rappresentano uno strumento di gestione del risparmio affidabile e sicuro.
Tra i punti di forza, gli esperti sottolineano che i Certificati di Credito del Tesoro sono prodotti di investimento flessibili e con cadenza pari a 6 mesi si riceve una cedola. Il detentore del CCT ha la facoltà di scegliere di liberarsene in ogni momento, rivendendoli sul mercato secondario e gli intermediari non possono aggiungere alcuna commissione per il loro guadagno.