Il Ciad chiede aiuto alla comunità e agli enti umanitari internazionali: forti piogge hanno colpito gran parte del paese africano, distruggendo case, piantagioni e uccidendo persone ed animali. L’evento più grave nella provincia di Tibesti, estremo nord del Ciad: dal 9 al 14 agosto 2024 sono 54 le vittime a causa dell’alluvione seguita alle piogge.
Il presidente del Ciad Mahamat Idriss Déby Itno chiede solidarietà per tutte le vittime delle inondazioni.
Ciad, la provincia di Tibesti colpita da una forte alluvione: almeno 54 le vittime
Le autorità del Ciad chiedono assistenza internazionale per salvare migliaia di persone dalle persistenti inondazioni che hanno colpito in particolar modo il nord del paese africano. L’evento più grave si è avuto nella provincia di Tibesti: il governatore locale ha affermato che dal 9 al 14 agosto 2024 sono morte 54 persone a causa delle forti piogge e dalla conseguente alluvione.
Le autorità affermano che le inondazioni hanno costretto circa 53.000 persone a fuggire da diverse città e villaggi che si trovano al confine con il Sudan e la Repubblica Centrafricana. Le forti piogge hanno provocato inondazioni che stanno distruggendo case e piantagioni e stanno costringendo anche le mandrie di animali a spostarsi.
Questa settimana, funzionari governativi delle Nazioni Unite e delle agenzie umanitarie hanno riferito che 14 persone sono morte e più di 245.000 civili sono stati colpiti dalle inondazioni in 13 delle 23 province del Ciad.
L’attività dei soccorritori resa più difficile dalle piogge
Le recenti elezioni presidenziali, con la vittoria di Mahamat Idriss Déby Itno (ex candidato espresso dai militari che avevano rovesciato il regime di Idriss Déby), sembravano aver portato un minimo di stabilità nel paese. Invece, nel corso degli ultimi mesi, molti abitanti del Ciad si sono trasferiti in Sudan in cerca di aiuti umanitari e di assistenza.
L’alluvione che ha colpito Tibesti, ma anche le piogge frequenti che hanno colpito il nord del paese, rischiano di mettere ancora più in difficoltà gli abitanti locali. Il presidente Déby Itno ha detto, in un messaggio televisivo, che il Ciad non è l’unica vittima di inondazioni devastanti e altri shock causati da gravi cambiamenti ambientali.
Nella capitale N’djamena verranno costruito al più presto rifugi d’emergenza per le persone colpite dalle piogge, mentre i soccorritori fanno fronte con i loro scarsi mezzi alle attività di salvataggio di eventuali dispersi: il livello delle acque è ancora troppo alto per poter procedere con velocità.
Recentemente, un altro evento luttuoso aveva colpito un altro stato africano: una frana in una discarica in Uganda aveva provocato la morte di 12 persone.