I mediatori, Stati Uniti, Egitto e Qatar, continuano gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Israele e Hamas sono chiamati oggi 15 agosto per un nuovo round di negoziati a Doha. Un eventuale accordo è considerato come la migliore speranza per evitare lo scoppio di un conflitto regionale.

Israele-Hamas, i negoziati in Qatar del 15 agosto 2024

La guerra a Gaza è iniziata lo scorso 7 ottobre e, dopo mesi, Israele ha esteso gli attacchi contro gli obiettivi di Hamas e Hezbollah in Medio Oriente. Con l’uccisione di due figure di alto rango di queste organizzazioni, Ismail Haniyeh e Fouad Shukur, l’attenzione è ora rivolta a una possibile rappresaglia da parte dell’Iran e dei suoi alleati, che potrebbe espandere ulteriormente il conflitto nella regione. Ad oggi, giovedì 15 agosto, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato i 40mila morti. In questo contesto, a Doha, capitale del Qatar, sono iniziati i colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi.

I mediatori spingono entrambe parti al dialogo, nella speranza che un accordo di tregua possa disinnescare il rischio di una guerra regionale più ampia e totale. I colloqui mirano a “concordare il cessate il fuoco” e a garantire un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia. Si stima che circa 110 prigionieri siano ancora a Gaza.

Qual’è la proposta definitiva dei mediatori?

La proposta definitiva è quello del 31 maggio presentata dal presidente statunitense, Joe Biden. Biden ha proposto un piano articolato in tre fasi. La prima fase prevede il rilascio dei prigionieri israeliani e palestinesi entro sei settimane, la seconda fase punta alla cessazione definitiva delle ostilità e la terza fase mira ad un piano pluriennale per la ricostruzione di Gaza. Questa proposta è diventata anche la base della risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, approvata il 10 giugno con il voto favorevole di 14 stati membri.

Le posizioni delle parti

Tel Aviv aveva precedentemente annunciato la partecipazione ai negoziati. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha concesso un ampio margine di manovra su alcune delle questioni più controverse. Netanyahu aveva precedentemente ribadito l’obiettivo di ottenere una vittoria completa contro Hamas. La delegazione israeliana sta partecipando a colloqui a porte chiuse con i mediatori statunitensi e egiziani e con il primo ministro qatariota, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.

Pochi giorni fa, Hamas ha dichiarato di sostenere la proposta di Biden. Tuttavia, i funzionari di Hamas, come annunciato, non hanno inviato i propri rappresentanti a Doha e hanno affermato che attenderanno una proposta ufficiale da parte di Israele. Secondo quanto riportato da Reuters, i mediatori consulteranno successivamente i delegati di Hamas per ulteriori discussioni.

Usa: “I negoziati continueranno anche domani”

Il direttore della CIA, William Burns, è stato presente ai colloqui iniziati oggi. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha definito le discussioni odierne un “avvio promettente” e ha annunciato che i negoziati proseguiranno anche domani:

Non stiamo avendo un dibattito sulla struttura dell’accordo. Siamo a un punto in cui è generalmente accettato. Le lacune sono nell’esecuzione dell’accordo, nei singoli movimenti muscolari che accompagnano la messa in atto dell’accordo.

Il raggiungimento di un accordo è una priorità significativa per l’amministrazione Biden, che ha sottolineato ripetutamente l’importanza di concludere un’intesa prima della fine del suo mandato, prevista per gennaio 2025, anche dopo l’annuncio del ritiro dalla corsa alla Casa Bianca.