Antonio Mastrapasqua, ex presidente dell’Inps, sul “Riformista” commenta le ferie d’agosto, un rito a cui pochi si sottraggono ma ce ne sono tanti altri che anche per ferragosto lavorano, e sodo, per sopperire alla carenza di organico tipica di questi giorni. “Ma in ferie da che cosa? – si chiede Mastrapasqua che cita Sergio Marchionne, “che merita un ricordo commosso e deferente per tante cose: per i suoi successi manageriali, per aver risanato la Fiat facendola diventare una effettiva multinazionale, per il suo look così poco bocconiano che non gli impedì, proprio davanti agli studenti dell’ateneo milanese, di mostrare tutta la sua schiettezza, rammentando la domanda che pose negli uffici di Mirafiori nell’agosto 2004. La Fiat perdeva 5 milioni al giorno”. “Stavo girando per il mondo, arrivo in Italia – raccontava Marchionne – vado in ufficio e non c’è nessuno. Chiesi dov’era la gente. Mi risposero: sono in ferie. E io replicai: Ma in ferie da cosa?”.

L’ex presidente dell’Inps Mastrapasqua ricorda l’ad della Fiat che lavorava di agosto

Mastrapasqua commenta: “Sarebbe bello poter dire che vent’anni dopo qualcosa è cambiato. Ma non è così. In agosto l’Italia si ferma, unico tra i paesi industrializzati. Una sosta che somiglia a una interminabile siesta, che nemmeno i paesi latino-americani si vogliono permettere. L’ex ad di Fiat ribadiva: ‘In Brasile se ne fregano di agosto, in America ad agosto si lavora. Nei paesi anglosassoni (e in quelli Nord europei) non ci si sogna di azzoppare il Pil per un dodicesimo dell’anno. Senza parlare dei paesi asiatici”. Ma quelle lezioni di Marchionne in molti non l’hanno capite.

Stefano Bisi