Il bonus 100 euro, ovvero il trattamento integrativo, è un’ottima aggiunta in busta paga, ma se lo perdi dovresti sapere come cambia il tuo cedolino.

Si potrebbe pensare il contrario, immaginando un calo significativo, ma senza bonus 100 euro l’importo della retribuzione non cambia poi così tanto. Per quale motivo? Per capirlo, si deve analizzare il funzionamento del bonus, oltre che delle detrazioni da lavoro dipendente. Solo così è possibile avere un’idea abbastanza chiara del perché le conseguenze non sono disastrose, in caso di perdita del trattamento integrativo.

Partiamo subito spiegando come funziona il bonus 100 euro, per poi analizzare come funzionano le detrazioni da lavoro dipendente. Alla fine, dovrebbe risultare chiaro il perché la perdita del bonus non dovrebbe far cambiare molto la busta paga.

Come funziona il bonus 100 euro

Il trattamento integrativo o bonus 100 euro è un importo aggiuntivo della retribuzione che viene riconosciuto in busta paga, nel rispetto di determinati limiti reddituali.

La platea dei beneficiari, rispetto allo scorso anno, rimane la stessa, ma cambiano le regole di calcolo a causa dell’adeguamento alle novità apportate sia alle detrazioni da lavoro dipendente che all’Irpef.

A chi spetta il bonus 100 euro? L’importo aggiuntivo viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito fino a 15.000 euro, nella misura di 100 euro al mese.

Spetta il bonus 100 euro ai lavoratori con reddito fino a 28.000 euro? Invece, ai lavoratori che hanno un reddito superiore a 15.000 euro e fino a 28.000 euro, il trattamento integrativo viene riconosciuto solo se le detrazioni hanno un importo maggiore dell’imposta lorda.

Quindi, l’importo mensile è riconosciuto dalla differenza tra le detrazioni e l’importa dovuta, diviso 12.
Il beneficio viene pensato e riconosciuto ai lavoratori con redditi bassi. Nel 2024, il riconoscimento del bonus 100 euro agli incapienti, ovvero ai lavoratori con redditi tra 8.174 euro e 8.500 euro, è il risultato della riforma fiscale che non ha voluto togliere il beneficio a coloro che ne godevano lo scorso anno.

Questi, a causa dell’incremento della no tax area si sarebbero trovati nella condizione di perdere 1.200 euro l’anno, proprio a causa del venire meno del trattamento integrativo in busta paga.

Come si calcolo le detrazioni da lavoro dipendente in busta paga

Nelle buste paga dei lavoratori dipendenti, giocano un ruolo chiave e cruciale le detrazioni da lavoro dipendente e le diverse formule applicate per calcolarle in base alla fascia reddituale di appartenenza.

Di seguito, ecco quanto spetta in base al reddito:

  • Reddito fino a 15.000 euro: 1955 euro;
  • Reddito oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro: 1.910+1.190* (28.000-reddito)/(28.000-15.000);
  • Reddito superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro: 1.910* (50.000-reddito)/(50.000-28.000);
  • Reddito oltre 50.000 euro: non spettano detrazioni.

Come cambia la busta paga senza il bonus 100 euro

I lavoratori dipendenti con un reddito fino a 15.000 euro hanno diritto a ricevere 1200 euro l’anno di trattamento integrativo, ovvero il cosiddetto bonus 100 euro.

Inoltre, hanno diritto anche a 1955 euro di detrazioni, per arrivare ad un beneficio complessivo di 3155 euro l’anno. Al mese, le due misure garantiscono in busta paga 262,91 euro.

Tutto cambia quando un lavoratore aumenta il proprio reddito a 15.001 euro. In questo caso, perderebbe il diritto al bonus 100 euro che, come abbiamo detto poc’anzi, spetta per redditi fino a 15.000 euro. 1 euro in più, può far cambiare tutto.

Ciò detto, però, non si traduce automaticamente nel percepire 1200 euro in meno. Il fattore determinante, infatti, sono le detrazioni: con redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000 euro cambiano le detrazioni da lavoro dipendenti spettanti.

Quindi, tolta una cosa, se ne aggiunge un’altra e, proprio per questo motivo, la perdita del bonus da 100 euro non fa cambiare drasticamente il destino delle buste paga.