Una provocazione considerata inaccettabile da chiunque. Oggi il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben Gvir è andato a pregare sulla Spianata delle Moschee, un sito religioso nella Città Vecchia di Gerusalemme considerato tra i motivi alla base dei contrasti tra Israele e Palestina. Il gesto è sembrato una provocazione in un momento in cui l’Iran potrebbe sferrare un attacco a Tel Aviv dopo l’uccisione a Tehran due settimane fa del capo politico di Hamas Haniyeh.

Il vice portavoce del dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, in un brieifing con la stampa ha detto che l’atteggiamento del ministro Ben Gvir è stato ‘inaccettabile’. Condanne arrivano anche dall’Onu e dall’Unione Europea.

Perché la preghiera di Ben Gvir alla Spianata delle Mosche è vista come una provocazione?

Itamar Ben Gvir ha visitato oggi il Monte del Tempio – o la ‘Spianata delle moschee’ per i musulmani – a Gerusalemme per la festività di Tischa B’Av, che ricorda la distruzione del Primo e del Secondo Tempio che si trovavano nella Città Santa. Il monte ospitava i due luoghi sacri per gli ebrei. Vicino ai siti appartenenti alla storia del popolo ebreo sorgono anche alcuni dei più importanti della religione mussulmana.

Per la fede islamica il Monte del Tempio è sacro perché il profeta Maometto sarebbe stato assunto in cielo dalla roccia situata in cima all’altura, oggi all’interno del santuario della ‘Cupola della Roccia‘. Infine il Monte del Tempio è sacro anche per i cristiani in quanto luogo di dispute di molti episodi della vita di Gesù.

Il gesto di Ben Gvir è grave poiché violerebbe lo status quo concordato fra Israele e la Giordania nel 1967 e ribadito successivamente nel 1994 e nel 2015. La preghiera nel sito è riservata infatti ai musulmani e sebbene si trovi in territorio israeliano è gestita dal Fondo Religioso Islamico con la Giordania che fa da garante. I fedeli delle altre religioni possono entrare e visitare il sito ma non pregare o esporre simboli.

Assieme a Ben Gvir c’erano decine di ortodossi e di persone legate al suo partito, il movimento di estrema destra Otzma Yehudit. Le persone giunte nel luogo sacro sono state scortate dalle forze dell’ordine israeliane.

La condanna degli Usa e le parole di Netanyahu

Qatar, Egitto e Giordania hanno prontamente condannato il gesto denunciando il comportamento provocatorio da parte del ministro israeliano in un momento di grande pericolo. Gli Usa, in particolare il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel, hanno condannato la preghiera definendola ‘inaccettabile’. Il segretario di Stato Blinken ha detto che gesti del genere vanno evitati.

Sulla vicenda si è espresso anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il premier ha ripreso il proprio ministro dicendo che questi atteggiamenti non sono coerenti con la politica israeliana. L’Onu ha parlato invece di ‘gesto eccessivo‘.

I precedenti e la Seconda Intifada

A gennaio 2023, sei mesi prima dell’attacco del 7 ottobre di Hamas ad Israele, Ben Gvir si era recato alla Spianata delle Moschee, in un contesto però molto più disteso e differente rispetto a quello di oggi. Un comportamento analogo a quello di Ben Gvir è stato messo in atto dall’ex premier israeliano Ariel Sharon, in quel caso scoppiò la Seconda Intifada che è durata dal 28 settembre 2000 fino al 2005 provocando migliaia di morti.

Lo scorso 4 agosto si è verificato un accoltellamento a Tel Aviv da parte di un uomo palestinese.