Recentemente, l’INPS ha pubblicato una guida pratica a supporto delle donne vittime di violenza. La guida, disponibile nella sezione dedicata sul sito web dell’istituto, è composta di 8 punti e fornisce tutte le informazioni necessarie sui servizi e le tutele disponibili.

L’Istituto, nel redigere questa guida dettagliata, si rivolge potenzialmente alle donne che abbiano già denunciato o meno atti al numero verde 1522 per essere poste sotto tutela dei Centri Antiviolenza.

Proprio il numero verde 1522 è uno dei principali strumenti messi a disposizione delle donne che si trovano in situazioni di pericolo.

Quali sono le misure, i servizi e le tutele disponibili per le donne? Vediamo subito com’è composta la guida pubblicata dall’INPS.

Guida INPS per le donne vittime di violenza

L’INPS ha pubblicato una guida si supporto per le donne vittime di violenza. Si tratta di un utile strumento che l’Istituto mette a disposizione alle donne che si trovano in situazioni di pericolo per essere poste sotto la tutela dei Centri Antiviolenza.

Il primo importante strumento è proprio il numero verde 1522: si tratta di un servizio gratuito, accessibile sia da rete fissa che da rete mobile e fornisce supporto alle donne in diverse lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo e arabo.

Per chi volesse maggiori informazioni sul numero, queste sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico delle sedi INPS.

Nella guida, uno spazio anche all’Assegno di inclusione, un ulteriore sostegno economico pensato proprio per i nuclei familiari in situazioni di svantaggio, comprese le vittime di violenza.

Reddito di libertà per le donne vittime di violenza

Il reddito di libertà per le donne vittime di violenza è una misura istituita con l’obiettivo di favorire l’autonomia e l’emancipazione. La misura si concretizza in un contributo economico pari a 400 euro al mese, erogato per 12 mensilità.

Le vittime possono richiedere il reddito di libertà direttamente al proprio Comune di residenza oppure tramite un rappresentante legale.

Si tratta di una misura che rappresenta un sostegno economico concreto e di supporto per le donne che stanno cercando di andare avanti e ricostruirsi una vita autonomamente.

Isee per le donne protette

Le donne vittime di violenza che fanno parte dei programmi dei Centri Antiviolenza possono richiedere l’Isee, per l’accesso a prestazione agevolate, senza includere il reddito del coniuge. In questo caso, l’esclusione è ammessa quando all’altro sia stata tolta la potestà genitoriale o sia stato soggetto a un allontanamento dalla residenza familiare.

La misura permette una valutazione economica equa, con l’obiettivo di assicurare alle vittime l’accesso alle prestazioni, senza subire ulteriori penalizzazioni.

Guida INPS: dall’astensione dal lavoro al congedo indennizzato

Ci sono, infine, altre due forme di tutela descritte dalla guida INPS per le donne vittime di violenza.
Per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione, l’Istituto riconosce il diritto all’astensione dal lavoro per massimo 90 giorni nell’arco di tre anni.

Si tratta di una misura applicabile:

  • Alle lavoratrici del settore pubblico e privato;
  • Alle lavoratrici con contratti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • Alle apprendiste;
  • Alle lavoratrici agricole;
  • Alle lavoratrici domestiche;
  • Alle lavoratrici autonome.

Per quanto riguarda, invece, la seconda misura, ovvero il congedo indennizzato, la domanda può essere presentata online direttamente all’INPS dalle donne vittime di violenza già inserite nei percorsi di protezione.

Anche in questo caso, si tratta di una forma di tutela per le donne che necessitano di un periodo di allontanamento dal lavoro, proprio a causa della violenza subita. Il congedo è un modo per poter affrontare in sicurezza il loro percorso di recupero.