Come raggiungere i 20 anni di contributi previdenziali necessari per maturare la pensione di vecchiaia aiutandosi anche con il riscatto della laurea? Il quesito riguarda le persone che si trovano a ridosso dell’età per andare in pensione.
Dal conteggio degli anni utili alla vecchiaia dei 67 anni potrebbero necessitare anni di contribuzione da effettuare. Si prenda il caso di una lavoratrice nata a metà degli anni ’60, con anni di lavoro a intermittenza tra il 1990 e il 2022, ma con un numero di anni di contributi inferiore a 20 anni necessari per la pensione di vecchiaia.
Il caso è dunque quello di lavoratori prossimi a 60 anni di età con alle prese qualche anno per arrivare alla vecchiaia. Si consideri che, per chi abbia il titolo di studio della laurea, si può procedere con il riscatto di quattro o cinque anni, a seconda della durata del corso di studi, o anche per un periodo inferiore e utile alla propria situazione lavorativa personale.
Pensione, contributi e riscatto laurea, quali sono i requisiti utili per la vecchiaia dei 67 anni?
Tempo di calcoli per i lavoratori prossimi ai 60 anni di età e al periodo di scelta di come andare in pensione. Per chi non avesse raggiunto i 20 anni minimi di contribuzione per andare in pensione con la vecchiaia dei 67 anni, gli ultimi anni di lavoro possono risultare decisivi. Eventualmente insieme al riscatto della laurea, qualora sia stato conseguito il titolo.
Il collocamento degli anni di lavoro e di studio determinano anche il sistema di calcolo sia della pensione che del riscatto della laurea. Nel caso della lavoratrice che abbiamo preso in esame, avendo iniziato a lavorare nel 1990, il sistema di calcolo della pensione è quello misto, in parte con anni di retributivo e in parte con il contributivo.
Cosa fare se si hanno 60 anni di età per andare in pensione il prima possibile?
Per anni di studio di laurea che ricadono in questo sistema (ante 1° gennaio 1996), il meccanismo di calcolo del riscatto si determina in base a quanto prevede l’articolo 13 della legge 1338 del 1962 della riserva matematica.
Pertanto, il costo del riscatto è pari alla differenza tra l’importo della pensione che spetterebbe a chi la richiede sulla base dei contributi complessivamente accreditati, inclusi quelli del riscatto della laurea, e l’importo della pensione determinato in base ai contributi effettivi e accreditati nel fondo per il quale si richiede il riscatto.
Riscatto laurea con la riserva matematica: come si calcola il costo?
Per questo motivo, il costo della pensione varia in base a vari parametri, ovvero:
- all’età del richiedente;
- al sesso;
- alla retribuzione che si percepisce fino alla domanda di riscatto della laurea;
- alla durata del riscatto inteso come numero di settimane;
- all’anzianità contributiva maturata con i contributi pagati regolarmente.
Ben si può intuire che un calcolo di questo tipo potrebbe far lievitare l’onere del riscatto della laurea in vista dell’accumulo di qualche anno di contributi in più.
Pensione a 67 anni con i contributi accumulati, quando serve il riscatto di laurea?
I contributi, in ogni modo, potrebbero essere versati negli anni che mancano all’età di 67 anni (da aggiornare alle eventuali variazioni della speranza di vita da qui al compimento dell’età della vecchiaia). È indispensabile, pertanto, verificare attentamente quale sia la propria situazione previdenziale nel cassetto dell’Inps, al quale ci si accede dalla propria area personale del portale istituzionale con l’inserimento delle credenziali Spid.
Una volta fatto l’accesso, si ritrova l’elenco delle attività lavorative svolte durante la vita e il numero degli anni di contributi versati. Dalla stessa posizione è possibile valutare anche il costo che si dovrebbe sostenere per procedere al riscatto della laurea. Solo dopo averlo verificato sul portale dell’Inps è possibile valutare il da farsi e se convenga o meno procedere con l’operazione.