Flat tax 2024, in tutto le “tasse piatte” sono 13 ed hanno un’aliquota diversa a seconda che si parli di partite Iva a regime forfettario, aderenti o meno al concordato preventivo biennale, alla cedolare secca degli affitti brevi e alle altre formule di percentuale fissa tra le quali le plusvalenze sul superbonus.

La percentuale più bassa è quella del 3% ed è stata appena introdotta dal provvedimento di correzioni al concordato preventivo biennale (decreto legislativo 108 del 2024). Altre percentuali “affollate” sono quella del 5%, da sempre aliquota di favore per le partite Iva nei primi cinque anni di attività, ma adesso anche di altre tipologie di contribuenti, quelle tra il 9% e il 15% – che riguarda anche i soggetti che devono prestare attenzione alle pagelle Isa – fino ad arrivare alla cedolare secca sugli affitti che, da quest’anno, è salita al 26% come varie plusvalenze realizzate su obbligazioni e titoli di Stato, ma non solo.

Flat tax 2024, quali sono?

Si arricchisce il campo di applicazione della flat tax, ovvero di imposte ad aliquota fissa che riguardano vari versamenti da effettuare al Fisco. Mentre l’Irpef diminuisce il numero di aliquote fissandole da quattro a tre (15%, 35% e 45% nel 2024), si aggiungono nuove percentuale di imposte sostitutive. A partire dall’aliquota minima fissa, prevista dal recente decreto 108 del 2024 sul concordato preventivo biennale del 3%.

Tale percentuale deve essere applicata al maggior reddito concordato per le partite Iva a regime forfettario nei primi cinque anni di attività. La percentuale sale di poco, al 5%, per altre tipologie di imposte fisse. In particolare:

  • per i lavoratori autonomi che scelgano di aprire la partita Iva a regime forfettario nei primi cinque anni di attività (poi 15%);
  • per le mance del settore turistico;
  • per i premi di produttività per i lavoratori nel biennio 2023 e 2024, poi 10 per cento;
  • per il regime dei minimi;
  • per le ritenute sulle rendite previdenziali versate dall’Assicurazione di vecchiaia e superstiti svizzera e per le rendite previdenziali versate dal Principato di Monaco.

La flat tax è del 7%, invece, per i pensionati stranieri che si trasferiscono nel Mezzogiorno d’Italia oppure nei Comuni che siano stati colpiti da eventi sismici.

Tassa piatta Irpef e sostituiva: ecco quali sono le aliquote

Al 10% di flat tax torna il concordato preventivo biennale per i contribuenti forfettari e gli autonomi soggetti alle pagelle Isa con voto pari almeno ad 8. L’aliquota, invece, varia dal 9% al 15% per le ritenute sulla Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita): si parte dal 15% per ridurre la percentuale dello 0,30% per ogni anno di permanenza ai fondi pensione (anzianità contributiva), fino ad arrivare al 9%, che rappresenta il minimo.

Nuove flat tax applicate a concordato preventivo e plusvalenze 2024

All’interno di questi estremi, ci sono da segnalare altre flat tax, anche di differente natura. Quella del 12% per il maggior reddito derivante dal patto con il Fisco per il concordato preventivo dei soggetti alle pagelle Isa con voto da 6 a meno di 8; quella del 12,5% da applicare agli interessi e alle plusvalenze sui titoli di Stato e assimilati; quella infine del 15% che si applica per differenti casi di tassazione. In particolare:

  • al maggior reddito concordato per i soggetti autonomi che applicano le pagelle Isa se il voto è inferiore a 6;
  • al regime forfettario normale con flat tax applicata ai ricavi e compensi fino a 80.000 euro all’anno (100.000 come tetto per l’uscita immediata da questo regime);
  • la tassa piatta per la partita Iva ordinaria incrementale per l’anno 2023;
  • la tassazione delle lezioni private dei docenti.

Tassa piatta su nuova cedolare secca 2024 e plusvalenza superbonus

A conclusione delle varie aliquote di flat tax esistenti oggi in Italia, si elencano:

  • il 17% di tassa piatta come rivalutazione del Trattamento di fine rapporto maturato dal 2011;
  • il 19% di plusvalenze da conferimento o cessione di beni o azienda a favore dei Centri di assistenza fiscale (Caf);
  • il 20% per il noleggio occasionale di imbarcazioni;
  • il 21% di cedolare secca sugli affitti brevi (prima abitazione);
  • il 26% di cedolare secca sugli affitti brevi (abitazioni diverse dalla prima);
  • il 26% sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di immobili ristrutturati con il superbonus nei 10 anni dopo la chiusura dei cantieri e sulle vendite di case nei primi cinque anni.