Si può installare l’antifurto in casa fruendo del bonus ristrutturazioni che fino al 31 dicembre 2024 assicura il 50% di detrazione fiscale? La risposta è positiva ma occorre fare alcune considerazioni essenziali. In primis, non si può prescindere da una distinzione tra interventi autonomi e interventi che si possono collegare, in qualche modo, a lavori già svolti negli anni precedenti per ristrutturare l’abitazione. In questo caso, è utile verificare di non aver superato il limite massimo di ammissibilità degli interventi alla detrazione fiscale.

L’intervento che consente di installare un antifurto per la casa può essere considerato, nell’ambito del bonus per le ristrutturazioni del 50%, come lavoro finalizzato a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terze persone, secondo quanto prevede l’articolo 16 bis del Testo unico delle imposte sui redditi. Proprio per questo, spesso questo tipo di agevolazione viene indicata come “bonus sicurezza”, eventualmente accompagnato da altre formule di intervento come il cambio delle grate.

Bonus ristrutturazione antifurto casa, si può utilizzare la detrazione fiscale del 50%?

Come installare l’antifurto nella propria abitazione sfruttando il 50% di detrazione fiscale del bonus ristrutturazione fino al 31 dicembre 2024? Per chi avesse questa esigenza, è possibile procedere con i lavori rispettando alcune condizioni. L’installazione può configurarsi come mero proseguimento di interventi già iniziati negli anni precedenti sulla stessa abitazione. In tal caso, chi fa i lavori deve prestare attenzione al tetto di importo di lavori ammessi alla detrazione.

Si ricorda che il limite di importo ammesso al bonus del 50% è pari a 96.000 euro (48.000 euro di detrazione massima). Tali parametri scenderanno per i lavori da svolgere dal 1° gennaio 2025. Infatti, la percentuale di detrazione fiscale scende al 36% e il tetto di spese ammissibili si riduce a 48.000 euro.

Quali sono le spese ammissibili e come cambia l’aliquota dell’agevolazione nel 2024 e 2025?

L’attenzione al tetto di spesa massima ammissibile ai fini del bonus ristrutturazione non dovrebbe preoccupare il contribuente nel caso si tratti di lavori autonomi. Si rientra in questo caso se i lavori non si configurano come mero proseguimento di altri interventi già effettuati sulla stessa unità immobiliare negli anni precedenti.

Si tratta, dunque, di nuovi interventi che segnano l’azzeramento delle spese sostenute ai fini del calcolo complessivo di quanto può essere fatto rientrare nell’agevolazione. Tuttavia, affinché il lavoro sia considerato come autonomo, è necessario che sia certificato dai documenti richiesti dalla normativa dell’edilizia.

Come utilizzare la detrazione fiscale?

Peraltro, l’articolo 16 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986 (Testo unico delle imposte sui redditi) non richiede un limite temporale minimo di attesa tra un intervento e l’altro. Pertanto, un contribuente potrebbe aver terminato interventi di ristrutturazione sulla propria unità immobiliare nel precedente anno e, nel corrente anno, iniziare un nuovo lavoro autonomo per installare l’antifurto e cambiare le grate.

A queste condizioni, in definitiva, il contribuente può iniziare dei nuovi interventi in forza dei quali ottenere una nuova agevolazione da sfruttare con la detrazione fiscale nelle dieci dichiarazioni dei redditi successive.

Bonus ristrutturazione antifurto casa, si può puntare anche al box auto: ecco come

Si ricorda, inoltre, che fino al 31 dicembre 2024, grazie al bonus ristrutturazione, si può fruire del 50% di detrazione fiscale sull’acquisto o sulla realizzazione di nuovi box auto, pertinenziali rispetto a un’unità immobiliare. Affinché possa essere fatta valere l’agevolazione fiscale, è necessario che esista (o che venga creato) il vincolo di pertinenzialità del box auto con l’unità immobiliare.

Anche in questo caso, il bonus si configura come detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi del 50% entro il tetto di 96.000 euro. Dal 1° gennaio 2025 l’aliquota del bonus scende al 36% su un massimale di spese pari a 48.000 euro.