Patos, immedesimazione, abilità degne di un Premio Oscar: così Puigdemont si è conquistato di diritto il suo posto nell’Olimpo delle celebrità del grande schermo. Non poteva essere altrimenti visto che è riuscito a sfuggire agli agenti del Mossos, la polizia della Generalitat autonoma della Catalogna, che si sono fatti fregare dal travestimento del leader di Junts.
Il politico in esilio da ben 7 anni ha annunciato pochi giorni fa il suo ritorno a Barcellona, in occasione della cerimonia di investitura del nuovo governatore regionale, Salvador Illa. Città blindata, ieri 8 agosto 2024, e agenti in ogni dove, però, non solo non sono riusciti a impedire a Puigdemont di parlare alla folla, ma anche di scappare.
Barcellona blindata per l’arrivo di Puigdemont, ma lui parla alla folla e poi scappa: il travestimento passato inosservato
Non hanno fatto una gran bella figura i Mossos d’Esquadra, tenuti sotto scatto dal travestimento – nemmeno così fantasioso – del leader di Junts per Catalunya, Carles Puigdemont. L’uomo, che a rischio arresto per le accuse di appropriazione indebita, è riuscito ad arrivare nella sua amata Barcellona e a parlare ai suoi concittadini.
L’occasione? L’investitura di Salvador Illa, membro del Psc (Partito dei Socialisti di Catalogna), prevista nella giornata di ieri, 8 agosto 2024. Il tanto atteso atterraggio in Spagna è stato, tuttavia, ampiamente annunciato sui social dallo stesso Puigdemont con un post.
Nessuna scusa, quindi, per gli agenti, fra le cui fila hanno già iniziato a cadere le prime teste. Forse proprio per il travestimento adottato dal leader politico indipendentista: cappello di paglia e sedia a rotelle, oltre che a un “discreto” muro umano.
Così, Puigdemont è riuscito a passare inosservato ai poliziotti di pattuglia e ad avvicinarsi al Palazzo del Parlamento, nel Parco della Ciutadella.
La rocambolesca fuga: i Mossos si difendono: “Nessuna informazione sugli spostamenti di Puigdemont”
“Se non puoi batterli, unisciti a loro” e più o meno è andata proprio così: il leader di Junts e i suoi fedelissimi hanno messo su un teatrino organizzato fin nei minimi dettagli. Il geniale piano in pieno stile “Now You See Me” ha sfruttato la colossale festa di benvenuto, progettata da Junts e dalle organizzazioni pro-sovranità per creare il caos fra le forze dell’ordine catalane.
In realtà, come appurato oggi 9 agosto 2024, dal commissario capo dei Mossos, Eduard Sallent, Puigdemont è atterrato in Catalogna già nella giornata di martedì, ovvero 2 giorni prima della cerimonia e del suo presunto (e fasullo) arrivo.
Questo ha fatto sì che gli agenti non siano riusciti ad ottenere informazioni sui suoi passi precedenti. “Non eravamo in possesso di alcuna intelligence e operazione operativa sulla posizione di Puigdemont, né avevamo indizi su come o quando fosse tornato in territorio spagnolo” ha dichiarato lo stesso Sallent. Versione supportata anche dal segretario generale di Junts, Jordi Turull. Come avrebbero potuto, quindi, i poliziotti in borghese di pattuglia nella zona dell’Arc de Triomf, dove si sarebbe dovuto tenere il comizio del leader indipendentista, riuscire a individuarlo?
Lo abbiamo visto accompagnato da una folla e da autorità politiche, il che rende l’intervento in quel momento né opportuno né ideale
Così si è scusato Sallent, che ha spiegato che gli agenti si sarebbero accorti del politico nello stesso istante in cui è stato inquadrato dalla televisione nazionale. Gettatisi all’inseguimento, l’Honda bianca, che dopo l’evento ha portato via Puigdemont, è riuscita a eludere i Mossos a un semaforo, diventato rosso e che ha l’inseguimento.
L’inseguimento
A descrivere i concitati momenti della rocambolesca fuga e dell’inseguimento alla “Fast&Furious” è stato ancora una volta il commissario capo.
L’Honda bianca – di proprietà di uno degli agenti arrestati – è fuggita a tutta velocità in direzione della Estacion del Norte di Barcellona, aggirando il parco del Parlamento. I Mossos l’hanno inseguita, ma l’auto procedeva con uno stile “non rettilineo” e gli agenti hanno ritenuto che stesse cercando di entrare da un altro dei cancelli del Parco della Ciutadella.
In realtà, il veicolo con a bordo Puigdemont ha svoltato, sfrecciando all’incrocio prima che il semaforo diventasse rosso e guadagnando i preziosissimi minuti che gli hanno consentito di inoltrarsi in una zona vicina alle tangenziali. Il tutto mentre le volanti dei Mossos rimanevano ferme in attesa del verde.