Una chiusura simbolica di due ore, per mandare un segnale chiaro al governo Meloni. I sindacati dei balneari hanno indetto per oggi, 9 agosto 2024, uno sciopero dalle 7:30 alle 9:30 ma è già polemica sui numeri e l’adesione, e c’è chi, come il Codacons, già parla di flop.

Il tema, intanto, tiene viva l’attenzione della politica italiana, nell’ultimo giorno prima del ‘rompete le righe’ per le ferie estive. Duro il commento di Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e sinistra che ha invitato la cittadinanza a invadere le spiagge gestite dai balneari con concessioni ormai scadute.

Sciopero balneari di oggi, il Codacons parla di “flop”, la risposta della Fiba

Nelle intenzioni degli organizzatori, doveva essere una sorta di ‘chiamata alle armi’ per tutto il settore. Del resto, una serrata programmata alla vigilia del weekend che apre la settimana più ‘calda’ dell’anno sul fronte del turismo, quella di Ferragosto, aveva un chiaro intento bellicoso.

Ma lo sciopero di oggi, 9 agosto 2024, dei balneari potrebbe non essere andato come previsto, in termini di adesioni e partecipazione.

È guerra di numeri, infatti, tra il Codacons e la Fiba Confesercenti. L’associazione dei consumatori parla chiaramente di “flop denunciando che solo una parte “inferiore alle attese” degli stabilimenti ha effettivamente chiuso i battenti. Del tutto opposto il giudizio della Fiba (l’associazione sindacale che rappresenta le imprese operanti nel settore), per la quale l’adesione è stata “al di sopra delle aspettative” con una partecipazione quasi totale che ha superato l’80% del numero totale degli operatori.

Lo spiega Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, che sottolinea come questo successo sia la spinta necessaria per proseguire la propria battaglia per chiedere al governo un intervento risolutivo sul rinnovo delle concessioni balneari, scadute lo scorso 31 dicembre.

Bonelli attacca i balneari e il governo: “Le spiagge sono di tutti”

Giudizio netto sullo sciopero è quello di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che lo definisce senza mezzi termini ridicolo e bizzarro.

L’esponente di Avs se la prende con l’estrema liberalizzazione del settore, che ha portato, a suo dire, a vere e proprie forme di deregulation, tra costi delle concessioni irrisori a fronte di guadagni e benefici stellari.

Cita, in questo senso, il Twiga, locale esclusivo di proprietà di Flavio Briatore, che, a fronte di una spesa di 20mila euro l’anno, sostiene Bonelli, incassa una media di 600 o mille euro al mese solo per “la pagoda dove andava la ministra Daniela Santanché“.

Cifre che rendono evidente il disastro” provocato dal governo Meloni e dalle sue politiche di privatizzazione del lungomare italiano. Contro di esso, Bonelli invita i cittadini a “invadere le spiagge, approfittando delle concessioni scadute.