Una storia di vendetta e violenza è quella ritratta dalle indagini condotte dai carabinieri di Novara, al lavoro dopo il macabro ritrovamento di un corpo nei boschi di Oleggio, lo scorso 26 luglio 2024. Oggi, 9 agosto 2024, però, una svolta shock ha portato al fermo di un 33enne: il cadavere apparterrebbe a uno spacciatore ucciso per vendicare uno stupro, Fadili Charaf.
Novara, omicidio per vendicare lo stupro della compagna: sfregiato il volto del cadavere
Una vicenda dai contorni foschi, ma che lentamente sta divenendo sempre più chiara. Oggi, 9 agosto 2024, infatti, il giallo di via Vecchia Ticino, a Oleggio, nel Novarese, potrebbe aver ottenuto la svolta necessaria a chiudere definitivamente le indagini.
Un giallo che dallo scorso 26 luglio 2024 ha concentrato gli sforzi dai carabinieri sull’identificazione dell’autore dell’accoltellamento del giovane 28enne, Fadili Charaf, di origine marocchina, senza fissa dimora, senza precedenti né regolare permesso di soggiorno.
Il suo corpo martoriato, trovato nell’area boschiva conosciuta come “bosco della droga” da un ciclista, in un primo momento, ha fatto pensare a un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Una ipotesi resa ancora più concreta dal fatto che gli inquirenti hanno segnalato uno sfregio sul volto del cadavere del 28enne. Sul corpo anche ferite superficiali e tre tagli profondi alla schiena e al torace.
Fermato un 33enne e denunciata una 29enne
Sulla base delle prove raccolte e degli indizi inseriti nel fascicolo di indagine, la Procura di Novara ha disposto un fermo nei confronti di D.N., un giovane 33enne, accusato di essere il responsabile dell’accoltellamento.
Accanto a lui, denunciata una 29enne, a piede libero, ma implicata per concorso morale al reato. Secondo la Procura, infatti, la 29enne avrebbe istigato D.N. compiere l’omicidio per vendicarne lo stupro.
Adesso, il 33enne dovrà attendere la convalida del fermo presso il carcere di Novara, dopo aver sostenuto nel pomeriggio di ieri, 8 agosto, l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Secondo quanto appreso, la sera del 24 luglio scorso, la giovane si sarebbe recata nel bosco della droga per acquistare dal 28enne una dose, ma lui l’avrebbe violentata.
In preda all’ira e su istigazione, il fermato avrebbe aggredito a pugni e poi accoltellato a morte il pusher. Fondamentali per ribaltare l’ipotesi del regolamento di conti, le testimonianze di chi ha incontrato il giovane e lo ha visto allontanarsi frettolosamente dalla scena del crimine.