Chi è Silvia Brasioli? Si tratta della vittima della tragedia accaduta nel pomeriggio di ieri, giovedì 8 agosto 2024, sul Monte Baldo, il massiccio montuoso delle Prealpi Gardesane compreso tra le province di Trento e Verona. 

Quella di ieri infatti doveva essere una giornata allegra e spensierata per godersi le temperature più fresche della montagna circondati dalla natura. Giornata che però, poco dopo le 18, si è trasformata in una vera e propria tragedia con la morte della donna.

Chi è Silvia Brasioli, l’escursionista morta sul Monte Baldo

Silvia Brasioli, aveva 41 anni ed era residente a Verona. Nel pomeriggio di ieri si trovava in compagnia del marito, Alessandro Cacciatori, dei loro figli, ed una coppia di amici con il rispettivo figlio sul sentiero numero 658 che collega i rifugi Telegrafo e Chierego del Monte Baldo quando improvvisamente è precipitata lungo il costone. La sua caduta è durata circa 300 metri tra sassi ed alberi, finendo su un cespuglio di mugo.

La tragedia e i tentativi di soccorso

Tutto è accaduto pochi minuti dopo le 18.15 del pomeriggio di ieri quando è stato contattato il Numero unico per le emergenze 112 che richiedeva il soccorso per “una donna con il marito, una coppia di amici e due bambini che era scivolata dal sentiero”.

Il piccolo gruppo insieme ai bambini stava camminando in direzione Col Santo quando Silvia improvvisamente ha perso l’equilibrio ed è precipitata.

Subito dopo la chiamata di soccorso sul posto sono arrivati gli operatori del Soccorso alpino di Verona, il personale sanitario con l’elisoccorso di Verona Emergenza ed i carabinieri della stazione di Caprino Veronese. 

Appena venuto a conoscenza dell’incidente, anche il gestore del rifugio Chierego è arrivato sul luogo della caduta, dando il suo aiuto nelle operazioni di soccorso. Nelle prime fasi dell’intervento, tre tecnici si sono preparati per un eventuale supporto, uno a Rivoli e gli altri due nella base veronese.

Mentre il soccorso da terra svolgeva tutto il necessario per salvare Silvia l’elicottero di Verona Emergenza sorvolava la zona segnalata per la caduta della 41enne, in questo modo, in poco tempo, si è potuto avvistare il suo corpo adagiato su un cespuglio di mugo.

Immediatamente sul posto è giunto il tecnico dell’elisoccorso che ha subito visto che la donna si trovava in gravissime condizioni e per questo ha richiesto l’intervento dell’equipe medica.

Medico e infermiere hanno così, subito iniziato le manovre urgenti, per poi tentare purtroppo invano di rianimarla. Per la donna, nonostante i tempestivi soccorsi non c’era già più nulla da fare, troppo gravi le ferite riportate sul suo corpo.

La testimonianza

A commentare il tragico e fatale incidente in cui ha perso la vita Silvia Brasioli è stato anche Fabio Bullio, gestore del rifugio del Chierego che ha raccontato di trovarsi all’interno della sua struttura al momento della caduta della donna. Una volta avvisato dell’incidente si è subito incamminato lungo il sentiero incontrando il marito dell’amica della vittima che si stava allontanando dal luogo con i bambini.

Infine Bullio racconta di essere stato d’aiuto nei soccorsi e aver atteso l’intervento dell’elisoccorso che però nulla ha potuto fare per la donna, che come racconta sempre Bullio era ancora viva dopo la caduta.

Finito l’intervento, anche il marito di Silvia e l’amica che si trovava con loro ieri pomeriggio, sono stati imbarcati sull’elicottero e accompagnati a Caprino. Poco dopo è arrivato il nulla osta da parte della magistratura per la rimozione della salma, trasportata a valle e portata alle celle mortuarie dove si attende la data dei funerali.