Quasi otto euro per un panino. Un euro e trenta centesimi per un caffè, due euro e cinquanta centesimi per una bottiglia d’acqua da 750 ml. Fare una sosta in autostrada può rivelarsi un salasso in termini economici: molto di più che fermarsi in un bar in città. Perché gli autogrill sono così cari?
Noi di TAG24 lo abbiamo chiesto all’avvocato Claudio Cricenti, referente provinciale Codacons, che sottolinea: “Se il consumatore è visto come strumento per fare esclusivamente business in quel determinato periodo, in quel determinato momento, allora è una politica dei prezzi decisa in base a questo approccio. Con maggiori attività di controllo la prospettiva potrebbe cambiare”.
Perché gli autogrill sono cari? Cricenti (Codacons): “L’obiettivo? Aumentare le entrate il più possibile”
Claudio Cricenti evidenzia come ci sia stato “un aumento importantissimo” che hanno avuto beni di prima necessità come panino, caffè e cornetti.
“In un contesto in cui si abbassano i prezzi della benzina e c’è un incremento del transito sulle autostrade, c’è il sentore che questi aumenti possano essere legati all’opportunità di far lievitare le entrate il più possibile“.
Cricenti spiega inoltre che “otto euro per un panino, prezzi elevati per gelati, bibite, snack si sommano in un contesto in cui il caro vacanze che già sta colpendo gli utenti: anche il costo delle assicurazioni stanno stranamente lievitando. Sappiamo che ci sono già delle indagini da parte sia dell’Ivas (Istituto per la vigilanza delle assicurazioni, ndr) che da parte dell’Antitrust”.
C’è però anche un altro aspetto di cui tener conto. “L’autogrill ‘gioca in casa’, nel senso che chiaramente quando il guidatore è stanco o ha fame, l’unica alternativa che ha è uscire al primo casello utile, in modo da scegliere in piena autonomia il fornitore del prodotto di cui ha bisogno. Chiaramente i controlli delle autorità devono esserci in questo scenario”.
In questo periodo, sottolinea il referente Codacons, è necessaria una maggiore attenzione “proprio per non affossare il turismo e il commercio legato allo spostamento su strada. Per fare in modo che le vacanze, oltre al legittimo diritto di ogni cittadino di poter beneficiare di un periodo di riposo al mare o in montagna, diventino sì uno strumento di business, però sempre nel rispetto delle politiche dei prezzi e nella tutela dei consumatori“.
Inoltre, secondo Cricenti, fondamentale è anche “l’acquisto consapevole”.
“Non invitiamo al non acquisto, ma a un acquisto consapevole ed equilibrato rispetto alla chiara esigenza di un automobilista di prendersi un caffè per affrontare un viaggio, magari lungo”.
Caro vacanze 2024, l’invito dell’Associazione dei consumatori: “Conservate gli scontrini e segnalate”
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, la stangata estiva è servita. I prezzi dei pacchetti vacanza nazionali sono aumentati del 29,9% su base annua, le tariffe dei treni dell’8,3%, i pullman del 3,1%. Prezzi in aumento anche per mangiare al ristorante o al bar del 3,4% in più; villaggi vacanza e campeggi sono rincarati dell’8%, gli alberghi del 4,2%, altre strutture ricettive del 7,2%.
“Purtroppo una conferma dell’allarme già lanciato a maggio-giugno. Quando avevamo il timore dell’aumento dei prezzi in tutto il comparto turistico, legato chiaramente alla partenza degli italiani” sottolinea Cricenti.
L’invito di Codacons ai consumatori, sia per ciò che riguarda i prezzi in Autogrill che per tutti gli altri servizi, è quello di segnalare le pratiche commerciali che appaiono scorrette e monitorare gli aumenti. “Conserviamo scontrini, fatture, ricevute: dal banale caffè preso in Autogrill al pranzo al ristorante, fino al pagamento del premio assicurativo RC Auto” afferma Cricenti.
“Se più persone si uniscono possono dimostrare l’entità del rincaro, che quindi potrebbe essere oggetto di una segnalazione, di una denuncia o di un’azione dell’autorità. Dinanzi a prezzi fuori norma, invitiamo a fare segnalazioni anche alla finanza, se è il caso. Non si può pagare, in autogrill, un caffè 5 euro o l’acqua 3 euro a bottiglia: se arriviamo a questi livelli bisogna assolutamente intervenire”.
L’invito dell’associazione è, ovviamente, quello di non rinunciare a viaggiare, sempre nel rispetto della sicurezza. Senza dimenticare che il ruolo del Codacons è proprio quello di frapporsi “al potere delle grandi aziende”.
“Tendenzialmente si potrebbe pensare che il consumatore medio, davanti a un incremento di 20-30 centesimi, non farà nulla. Così come non farà mai causa per tre euro spesi per un caffè espresso o per cinquanta centesimi pagati in più rispetto al passato. Per le aziende, però, è un guadagno notevole sui grandi numeri. Quindi il nostro compito è, senza sostituirci all’iniziativa del singolo, quello di intervenire per frapporci allo strapotere delle aziende. Che, come nel caso delle politiche sui prezzi, possono andare a incidere sui cittadini”.
Il Codacons si sta occupando anche dei ritardi e dei disservizi di Trenitalia e Italo in queste settimane di partenze: ecco come chiedere il rimborso.