A causa del rischio caldo, nel mese di agosto, sono intensificati i controlli dell’Ispettorato del Lavoro. La ragione è la prevenzione dei rischi legati agli eventi climatici, soprattutto per via delle sempre e più intense ondate di calore.

I controlli sono stati intensificati nei settori più esposti al rischio: parliamo del settore agricolo, florovivaistico ed edile.

Sono state introdotte misure per il rischio caldo e per gli eventi meteorologici estremi, alcune delle quali già previste per l’estate 2023.

Intensificati i controlli dell’Ispettorato del lavoro per il rischio caldo

Con la nota n. 5752/2024, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro annuncia che, durante il mese di agosto, sono intensificati i controlli nei settori lavorativi più esposti al rischio caldo. Considerate le temperature molto più elevate, torride e afose, in caso di esposizione eccessiva allo stress termico, l’aumento del rischio infortunistico è molto elevato.

Per questo l’Ispettorato ha avviato un’attività di vigilanza straordinaria per verificare che le norme in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro vengano rispettate.

I controlli sono eseguiti nei settori più esposti:

  • Agricolo;
  • Florovivaistico;
  • Edile (inclusa la cantieristica stradale).

Sono questi i settori maggiormente esposti al rischio chiamato “microclima”. Soprattutto nei suddetti settori, dove sono state predisposte diverse misure per prevenire e ridurre i rischi connessi alle ondate di calore.

Quali sono i controlli dell’Ispettorato del lavoro contro il rischio caldo

L’attenzione sarà rivolta principalmente alla presenza nel DVR della valutazione del rischio da calore e di tutte le misure di prevenzione e protezione.

Qualora non siano presenti o carenti, allora la ripresa dell’attività sarà condizionata all’adozione di tutte le misure necessarie.

Cosa succede nel caso in cui l’Ispettorato dovesse riscontrare l’assenza delle misure? Gli Ispettori emetteranno il verbale di prescrizione. Le imprese, inoltre, rischieranno anche la sospensione immediata del lavoro perché gli ispettori impartiranno anche un ordine alla Polizia Giudiziaria.

Le imprese potranno riprendere l’attività solo quando avranno adottato tutte le misure di prevenzione disposte.

Invece, se presenti, ma non rispettate, allora gli ispettori procederanno ad emettere un verbale di prescrizione per non aver vigilato sul rispetto delle norme di salute e sicurezza.

Le misure per il rischio caldo sul lavoro

Il Decreto agricoltura prevede diverse misure per contrastare il rischio caldo sul lavoro. Le temperature elevate delle ultime settimane, soprattutto per alcuni settori, rappresentano un rischio per la salute e per la sicurezza dei lavoratori.

Vengono rinnovati strumenti introdotti, in via sperimentale, lo scorso anno proprio per le eccezionali ondate di calore.

Cosa spetta? Agli operai agricoli assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato spetta il trattamento sostitutivo per le giornate di lavoro non prestate. Il trattamento sostitutivo spetta nella misura ridotta dei 2/3 della retribuzione.

Come funziona la cassa integrazione per il rischio caldo

Per il 2024, sono previste alcune disposizioni in materia di CIGO, CISOA e trattamenti in deroga per garantire la salute dei lavoratori, operanti in alcuni specifici settori, contro le ondate di calore.

La CISOA è una misura prevista nei casi di intemperie stagionali, dal 14 luglio al 31 dicembre, per gli operai agricoli assunti a tempo indeterminato. I periodi non lavorati non saranno conteggiati, ma nel limite massimo di 90 giornate annue.

La CIGO, invece, si applica per le sospensioni o le riduzioni dell’attività lavorativa, dal 1° luglio al 31 dicembre, senza che rilevino nel limite massimo di 52 settimane nel biennio mobile.

Infine, i trattamenti di sostegno al reddito prevedono per i lavoratori che già beneficiano di un trattamento di mobilità potranno ottenere ulteriori 12 mesi, ma solo nel caso in cui venga mantenuta la continuità lavorativa.