La campagna per la raccolta firme per il Referendum contro l’Autonomia Differenziata ha centrato in pochi giorni l’obiettivo delle 500mila sottoscrizioni (online e cartacee) necessarie per richiedere la consultazione popolare. Un successo reso possibile anche dal debutto della piattaforma digitale del Ministero della Giustizia per la raccolta online delle firme per la richiesta di referendum e leggi di iniziativa popolare

La piattaforma ha debuttato lo scorso 26 luglio ed ha fatto subito registrare numeri record. Ad oggi – giovedì 8 agosto 2024 – la campagna “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta”, quella appunto per il referendum abrogativo della Legge 86/2024 ha raccolto 472.356 firme pari al 94.47% del quorum (fissato a 500mila).

Un’accoglienza entusiastica che già ha spinto alcuni esponenti politici italiani a avanzare l’ipotesi di avviare anche altre campagne. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi ad esempio ha annunciato l’intenzione del suo partito di promuovere una raccolta firme per un’iniziativa sullo ‘ius soli’.

Raccolta firme per Autonomia differenziata, quali sono gli altri referendum online?

Quella per il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata, però, non è l’unica campagna presente sulla piattaforma del ministero della Giustizia. Al momento, infatti, sono sedici le iniziative attive che possono essere sostenute attraverso l’apposizione della propria firma digitale. Dalla caccia, al divieto degli animali nei circhi fino all’eliminazione della soglia di sbarramento in Parlamento, ecco tutte le campagne attualmente disponibili sulla piattaforma.

La prima iniziativa promossa dal Comitato “Io voglio scegliere” propone un referendum abrogativo del voto congiunto tra candidati e liste plurinominali.

Nella descrizione si legge:

“La proposta di referendum interviene sul testo vigente per abrogare le norme che prevedono il cosiddetto “voto congiunto obbligatorio”, vale a dire l’obbligo di votare un candidato uninominale e una lista plurinominale collegata. Questo obbligo determina il trasferimento del voto dato a una lista plurinominale al collegato candidato uninominale che potrebbe anche non essere gradito.”

Sempre lo stesso comitato ha promosso altri 4 referendum, uno per abolire le soglie di accesso per le liste autonome e le coalizioni che “aumentano la frammentazione del Parlamento riducendo il pluralismo”; uno per stabilire che tutti i partiti, anche quelli già presenti in Parlamento, debbano raccogliere le firme per la presentazione delle liste, cosa che oggi non accade dal momento che sono tenuti a raccogliere le firme solo in nuovi partiti politici che intendono candidarsi; uno per l’abolizione delle pluri-candidature nei collegi uninominali e plurinominali. Promossa, infine, anche una raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare per introdurre la preferenza nei collegi plurinominali di Camera e Senato.

Stop agli allevamenti intensivi e agli animali nei circhi e le altre battaglie animaliste

Altri cinque referendum sono promossi dal Comitato Ora-Rispetto per tutti gli animali e sono tutti legati alle tematiche animaliste. La prima iniziativa è contro gli allevamenti intesivi, mentre il secondo vuole rendere illegale l’utilizzo degli animali in circhi, zoo, manifestazioni storiche. C’è poi un referendum per chiedere che venga resa illegale la caccia in Italia e uno per rendere illegale la sperimentazione animale. C’è, infine, un’iniziativa referendaria per vietare su tutto il territorio nazionale la caccia nei fondi privati.

Contro l’Autonomia differenziata c’è anche un’altra raccolta firme promossa dalla Riserva MAB UNESCO del Monte Peglia, Riserva della Biosfera UNESCO dell’Umbria che focalizza l’attenzione principalmente sul rischio per la tutela climatica e ambientale a seguito della frammentazione delle competenze.

Una raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per il Salario Minimo

Ci sono poi due raccolte firme di “La tua politica” per due leggi di iniziativa popolare volte a promuovere la democrazia interna e la trasparenza nei partiti e un’iniziativa che chiede l’abolizione del ticket sanitario

E infine è possibile sottoscrivere la raccolta firme la legge di iniziativa popolare sul Salario Minimo promossa da Salario Minimo Subito.

“Un’ampia coalizione di partiti di opposizione (Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico) propone un modello di salario minimo che non vada a danneggiare l’importanza della contrattazione collettiva sana, ma che richiede anche che in ogni caso il trattamento economico minimo non possa essere inferiore ai 9 euro all’ora. “

Si legge nella descrizione dell’iniziativa.