“Animali Notturni”, diretto da Tom Ford, è un thriller psicologico che intreccia due storie parallele: quella di Susan, una gallerista di Los Angeles interpretata da Amy Adams, e quella del manoscritto scritto dal suo ex marito Edward, interpretato da Jake Gyllenhaal.

Il film culmina in un finale ambiguo e carico di tensione, e questo lascia gli spettatori a riflettere sulle scelte dei personaggi e sui temi di vendetta e redenzione.

In questo articolo vedremo quali sono gli eventi chiave del finale, quali le implicazioni delle decisioni di Susan e Edward e il significato profondo della narrazione.

Spiegazione del finale di Animali Notturni, SPOILER

“Animali notturni” è un film del 2016 diretto da Tom Ford, con protagonisti Amy Adams e Jake Gyllenhaal. Il film intreccia due storie parallele: la vita di Susan, una gallerista d’arte in crisi personale e matrimoniale, e il manoscritto del suo ex marito Edward, intitolato “Animali notturni”, che le invia improvvisamente dopo anni di silenzio.

Nel manoscritto, seguiamo Tony, un uomo la cui vita è sconvolta da un tragico incontro su una strada deserta. Durante un viaggio con la moglie e la figlia, l’auto della famiglia viene costretta fuori strada da tre delinquenti. Tony, impotente, viene lasciato solo mentre sua moglie e sua figlia vengono rapite. Successivamente, con l’aiuto del Detective Andes, Tony scopre che entrambe sono state violentate e uccise.

Devastato e desideroso di vendetta, Tony collabora con Andes per trovare e punire i colpevoli. Dopo una serie di eventi drammatici, Tony riesce a uccidere uno degli assassini, ma muore accidentalmente in seguito a uno scontro finale.

Il manoscritto rappresenta una metafora della relazione passata tra Edward e Susan. Attraverso la storia di Tony, Edward esprime il dolore e il senso di tradimento che ha provato quando Susan lo ha lasciato per un altro uomo e ha abortito il loro figlio.

Intitolando il manoscritto a Susan e inviandoglielo dopo molti anni, Edward intende colpirla emotivamente, ricordandole il passato e facendola riflettere sulle sue scelte. Quella di Edward, dunque, è una vera e propria vendetta.

Il film si conclude con Susan che accetta di incontrare Edward in un ristorante dopo aver letto il manoscritto, solo per scoprire che lui non si presenta.

Questo atto è un colpo di scena finale che lascia Susan sola e in preda ai suoi pensieri. La scelta di Edward di non presentarsi è un atto deliberato di vendetta: l’intento è far provare a Susan il senso di abbandono e rifiuto che lui stesso ha vissuto. Dedicarle il manoscritto e suscitare in lei un nuovo interesse è un modo per farle rivivere la sofferenza emotiva che lei gli ha inflitto anni prima.

Perché il titolo Animali Notturni?

Il titolo “Animali notturni” fa riferimento a Susan stessa, che Edward definisce così per la sua abitudine di rimanere sveglia di notte, tormentata dai suoi pensieri e dai rimpianti. Non è una coincidenza che il libro di Edward parli di una moglie e di un figlio che gli sono stati crudelmente portati via. E non è una coincidenza che il manoscritto abbia dato a Susan le abbia tagliato la mano, quando lo ha tenuto per la prima volta in mano.

Perché si suppone che i paralleli tra questa storia e la loro storia condivisa feriscano in ogni modo possibile, anche involontariamente.

Attraverso questa storia, il film esplora temi di vendetta, rimpianto e il potere distruttivo delle scelte passate.

Alla fine, Susan è destinata a vivere come un “animale notturno”, tormentata dai suoi rimpianti e dalla consapevolezza che la sua attuale vita non la soddisferà mai come avrebbe potuto fare Edward e una loro famiglia, se solo lei avesse scelto questo.

Questo finale aperto lascia il pubblico con molte domande e stimola una riflessione profonda sulla natura delle relazioni e delle scelte personali. “Animali notturni” è un thriller psicologico che intreccia vendetta e rimpianto in una narrazione avvincente e complessa.

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