Il gatto è un animale territoriale che ama la tranquillità e le sue abitudini. La sua natura da predatore, però, ne fanno anche un perfetto esploratore, pronto per la caccia e l’avventura. Gli ambienti nuovi possono quindi essere tanto una fonte di stress quanto un luogo ricco di stimoli inediti e occasioni di eccitanti scoperte. Per decidere se sia meglio lasciare a casa il gatto quando partiamo per le vacanze oppure portarlo con sé, è necessario considerare alcuni fattori fondamentali, utili per comprendere fino a che punto la villeggiatura possa essere un momento piacevole per tutti.

Gatto in vacanza: pro

Il gatto è un animale autonomo e riservato, che ama concedersi lunghe pause per prendersi cura di sé e schiacciare frequenti sonnellini durante la giornata. Questo però non significa che il felino non ami la nostra compagnia. A seconda della sua personalità e della sua razza, sarà più o meno espansivo, ma di sicuro troverà diversi modi per farci capire quanto ci ama.

Lasciarlo solo durante le vacanze estive potrebbe quindi essere un momento molto penoso per il felino, abituato alla nostra presenza. Portarlo in villeggiatura potrebbe invece essere un’opzione quando non sappiamo a chi lasciarlo e siamo convinti che la nostra assenza lo farebbe soffrire.

Scegliere un luogo di villeggiatura pet frendly gli permetterà poi di esplorare spazi nuovi, dove gli stimoli olfattivi e tattili inediti potranno impegnarlo tutta la giornata. Soprattutto se la località prescelta è più fresca e arieggiata delle torride città, anche il nostro pelosetto potrà godere di maggior refrigerio.

In questo modo, noi avremmo la certezza di controllare sempre lo stato di benessere del nostro amico baffuto, e lui potrà godere della nostra costante presenza, senza essere preda di crisi di abbandono. Senza contare il risparmio delle spese per un cat sitter o derivanti dal soggiorno in una pensione felina, nel caso il gatto fosse rimasto a casa senza altre risorse di accudimento.

Portarlo in vacanza, però, comporta da parte del micio una buona dose di adattabilità alle novità, e la capacità da parte del padrone di panificare le vacanze anche in base alle sue esigenze: lasciarlo tutto il giorno in una camera d’albergo non sarebbe infatti la scelta ideale.

Gatto in vacanza: contro

La scelta di portare o meno il gatto in vacanza va fatta in primo luogo in base al tipo di villeggiatura che intendiamo fare. Se decidiamo di intreprendere un viaggio lungo e avventuroso, il felino non può che rimanere a casa, perché il trambusto degli spostamenti nuocerebbe alla sua salute.

Come accennato in precedenza, soggiornare in albergo senza uno spazio esterno dove il gatto possa razzolare o con poco tempo a disposizione da dedicargli per farlo stare all’aperto, servirebbe solo a stressarlo. Se poi fa caldo, stare tutto il giorno con l’aria condizionata risulterebbe dannoso.

Dunque, se non si riesce a prenotare una casa adeguata, con giardino o terrazzo recintati, oppure una struttura che gli permetta maggiore libertà, ma sempre in sicurezza, allora conviene predisporre un piano B che preveda un’assistenza giornaliera al gatto nella sua dimora abituale durante la nostra assenza.

Inoltre, dobbiamo anche considerare che il gatto potrebbe essere spaventato da un ambiente nuovo se non riusciamo ad assicurargli le giuste zone di comfort. Nel vicinato, potrebbero esserci animali poco amichevoli o aggressivi, mettendo così a rischio la sua serenità o incolumità.

La fuga poi è un altro pericolo da tenere in considerazione quando portiamo il nostro micio in vacanza, soprattutto se la sua natura da predatore lo spinge ad avventurarsi dove non dovrebbe. Se le possibilità di evsione dagli spazi dove alloggeremo sono varie, risulterà più difficile tenerlo al sicuro.

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