A.A.A cercasi squadra per Federico Chiesa. Per quanto strano possa sembrare, visto che parliamo di uno dei maggiori talenti del nostro calcio, la situazione attuale intorno all’attaccante esterno della Juventus è proprio questa. Da quando il club bianconero lo ha messo ai margini del progetto invitandolo a trovarsi una nuova destinazione in fretta, l’agente del calciatore – Fali Ramadani – sta bussando alla porta di diversi club italiani e non solo per capire se possono essere interessati al suo assistito. Tra questi, come riporta la Gazzetta dello Sport, c’è anche il Milan, che però al momento non sembra intenzionato ad affondare il colpo. Analizzando bene la situazione infatti, l’operazione Chiesa al Milan avrebbe sì degli aspetti positivi, ma anche dei contro da non sottovalutare. Analizziamoli insieme.

Chiesa al Milan: perché sì?

Come dimostrato in questo precampionato, per ultima l’amichevole contro il Barcellona, Paulo Fonseca ha cambiato gli uomini offensivi al Milan. Per dare spazio a Samuel Chukwueze a destra ha spostato Pulisic come trequartista centrale, con Leao sempre a sinistra. Un esterno offensivo in più ai rossoneri farebbe comodo e Chiesa avrebbe dalla sua la capacità di poter giocare in tutti e tre i ruoli nel reparto offensivo: a destra, a sinistra e all’occorrenza anche a ridosso della punta.

Inoltre i rossoneri avrebbero già in casa il sostituto naturale di Leao, nel caso in cui tra un anno il portoghese decidesse di andare via. L’operazione Chiesa-Milan avrebbe anche dei costi contenuti per quel che riguarda il cartellino (20 milioni circa), con i rossoneri che si troverebbe a disposizione in calciatore motivatissimo e a caccia di riscatto dopo essere stato messo ai margini dalla Juventus.

Chiesa al Milan: perché no?

L’affare Chiesa al Milan avrebbe però anche dei contro che al momento stanno frenando i rossoneri, che infatti non stanno affondando il colpo. L’esterno offensivo classe 1997 alla Juventus guadagna un ingaggio importante, 5.5 milioni di euro, e difficilmente accetterebbe di ridursi l’ingaggio in un nuovo club. Il Milan così si ritroverebbe a strapagare un calciatore che non sarebbe indispensabile nel progetto tattico di Paulo Fonseca, rischiando di creare un effetto domino che destabilizzerebbe lo spogliatoio, con altri calciatori – titolari indiscussi nel Milan – che busserebbero alla porta della società per chiedere un aumento dell’ingaggio.

Al di là dell’aspetto economico, in casa rossonera l’opportunità offerta dall’arrivo di Federico Chiesa (che piace anche all’Inter) non è ritenuta una priorità: il Milan infatti è convinto di essere coperto in attacco, dove l’unico movimento potrà essere quello di un vice-Morata se Jovic partirà. Situazione diversa per altri ruoli, centrocampo in primis: il prossimo investimento del Diavolo, dopo Emerson Royal, sarà proprio in quel reparto. Ecco perché l’affare Chiesa-Milan difficilmente si concretizzerà.