È ancora caccia all’assassino di Sharon Verzeni, la 33enne originaria di Bottanuco che lo scorso 30 luglio è stata trovata in fin di vita, per strada, a circa 600 metri dall’abitazione in cui viveva insieme al compagno Sergio Ruocco a Terno d’Isola, nella Bergamasca. Per arrivare alla verità, da un paio di giorni, secondo quanto riportano fonti locali, si sarebbero uniti alle ricerche anche i carabinieri del reparto Crimini Violenti del Ros: ecco cos’è e cosa c’entra con il caso Yara.

Cos’è il reparto Crimini Violenti dei carabinieri del Ros e cosa c’entra con l’omicidio di Sharon Verzeni e il caso Yara

Il reparto Crimini Violenti del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) è stato istituito nel 2012 con l’intento di potenziare le capacità investigative e di intervento dell’Arma dei carabinieri in caso di crimini particolarmente efferati o di scomparse potenzialmente legate a crimini.

Se ne sta parlando perché, da un paio di giorni, secondo fonti locali, sarebbe stato chiamato a partecipare alle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, coordinate dal pm Emanuele Marchisio. Accadde già, nella Bergamasca, nel caso di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo a Chignolo d’Isola.

I carabinieri del comparto si occuparono – insieme ai colleghi della polizia – degli accertamenti che permisero di arrestare Massimo Bossetti, ritenuto responsabile, al di là di ogni ragionevole dubbio, del rapimento e dell’omicidio della ragazzina, sui cui slip furono rinvenute sue tracce di Dna.

È caccia all’assassino della donna assassinata in strada a Terno d’Isola

Dal contributo del reparto speciale potranno dipendere anche eventuali svolte nel caso della 33enne assassinata in strada a Terno d’Isola. Per il momento le piste seguite sono molte: si pensa che Sharon, uscita per una passeggiata serale, possa essere stata presa di mira – nel buio – da uno stalker o da uno sbandato, magari dopo aver visto qualcosa che non doveva vedere.

Ma non si può escludere nemmeno, secondo Bergamo News, che a colpirla sia stato il compagno, che comunque, secondo i primi riscontri, al momento dei fatti era in casa e non sarebbe uscito. Nelle prossime ore gli investigatori lo interrogheranno una seconda volta. Proseguono intanto le perlustrazioni su via Castagneta, teatro dell’accoltellamento mortale e pare anche luogo di ritrovo di malviventi e senzatetto.

In dieci, in totale, avrebbero percorso la strada a piedi, in bici o in auto la sera del delitto. Attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza comunali saranno rintracciati e ascoltati: potrebbero infatti aver notato dettagli importanti.

La passeggiata serale, poi la chiamata al 112

Stando a quanto ricostruito finora, Sharon sarebbe stata colta di sorpresa e accoltellata alla schiena mentre passeggiava a circa 600 metri da casa. Sul suo corpo non c’erano segni di difesa, ma ecchimosi sì: è probabile, quindi, che il suo aggressore l’abbia strattonata e poi colpita, dileguandosi in breve tempo.

La 33enne, praticamente in fin di vita, avrebbe trovato la forza di urlare e di telefonare al 112 per chiedere aiuto; poi, secondo dei testimoni, sarebbe crollata a terra. È morta poco dopo l’arrivo dei soccorsi per le gravi ferite riportate. Ferite che, sempre secondo Bergamo News, sarebbe compatibili con più di un coltello rinvenuto nei pressi della scena del crimine.

I carabinieri del Ris li starebbero analizzando per risalire a eventuali tracce di sangue e da lì all’assassino. Sotto shock, intanto, la comunità locale, che sabato 3 agosto ha dato il suo ultimo saluto alla vittima.