Dopo aver usufruito dell’indennità di disoccupazione NASpI, è possibile accedere alla pensione anticipata attraverso due canali principali: l’APE Sociale e la Quota 41. Entrambe le misure offrono la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, ma presentano requisiti e caratteristiche differenti.

È fondamentale valutare attentamente quale sia l’opzione più adatta al proprio profilo previdenziale per garantire un futuro pensionistico adeguato.

 Dopo la NASpI in pensione con Ape Sociale o Quota 41?

 I beneficiari dell’indennità di disoccupazione NASpI che compiono 63 anni e 5 mesi di età e hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 30 anni possono presentare la richiesta preliminare di ammissione all’APE Sociale. Diversamente, se appartengono alla categoria dei lavoratori precoci e hanno maturato un’anzianità contributiva di 41 anni, possono presentare la domanda per la pensione anticipata Quota 41.

Sebbene qualcuno possa pensare che sia più facile raggiungere un obiettivo pensionistico, il sistema previdenziale italiano richiede diverse condizioni, la cui presenza rischia di far slittare l’uscita dal lavoro per alcuni.

Alla luce di questa sintetica indicazione, non è ancora chiaro quali siano le reali differenze tra le due misure. Vediamo perché.

Ho 57 anni e 41 anni di contributi e prendo la NASpI: quando vado in pensione?

 Sono molti i lettori che si chiedono quanto possano anticipare l’uscita dal lavoro, andando in pensione con Quota 41 precoci. I lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi e vantano 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età, possono anche andare in pensione a 57 anni. Tuttavia, è necessario aver maturato un requisto contributivo di 41 anni di versamenti, di cui almeno 35 effettivi.

L’INPS, purtroppo, per l’ammissione alla pensione anticipata, indica anche le categorie dirette beneficiarie di questa misura, tra cui rientrano anche i disoccupati NASpI. In particolare, l’accesso alla pensione Quota 41 precoci per i disoccupati prevede:

  • Stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi.

Per accedere alla pensione anticipata precoci, è necessario presentare la domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1° marzo di ciascun anno e, comunque, non oltre il 30 novembre 2024.

Dopo l’esito positivo della pratica istruttoria, è possibile presentare la domanda di pensione anticipata. Tuttavia, la richiesta è soggetta alla verifica delle risorse residue.

Quando si prende di pensione con l’Ape sociale?

 L’anticipo pensionistico APE Sociale prevede che i lavoratori che compiono 63 anni e 5 mesi e hanno almeno 30 anni di contributi possano presentare la domanda per il riconoscimento del diritto alla pensione.

Tuttavia, l’ammissione al beneficio è riservata a specifiche categorie di maggiore tutela, tra cui i disoccupati NASpI. Nello specifico, l’accesso all’APE Sociale per i disoccupati prevede:

  • “Stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato (in tal caso è necessario che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la scadenza del termine, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi), che hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.”

L’indennità è pari all’importo della pensione futura, ma in ogni caso non supera 1.500 euro al mese, erogati per dodici mensilità. L’APE Sociale non è una vera pensione anticipata, ma piuttosto uno scivolo riconosciuto fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Pertanto, non prevede il riconoscimento di alcuni diritti, come la reversibilità della misura, l’adeguamento al costo della vita e così via.

Per accedere all’anticipo pensionistico Ape sociale, è necessario presentare la domanda di riconoscimento del beneficio entro il 30 novembre 2024.