Un uomo con doppia cittadinanza italoargentina è stato arrestato a Mosca per aver fatto volare un drone vicino al Cremlino. L’arresto è avvenuto lunedì 5 agosto e l’uomo è stato rilasciato poche ore dopo.
Chi è l’italoargentino fermato a Mosca?
Un uomo con doppia cittadinanza italoargentina è stato arrestato lunedì 5 agosto a Mosca dalle autorità russe per aver fatto volare un drone vicino al Cremlino, precisamente nel parco Zaryadye. Secondo le informazioni diffuse dai media russi, l’uomo è stato rilasciato nello stesso giorno. L’accaduto ha attirato l’attenzione internazionale.
Le autorità russe non hanno reso nota l’identità dell’uomo. L’agenzia di stampa Tass, citando un portavoce delle forze dell’ordine, ha riferito che si tratta di un “assistente di volo per una compagnia aerea italiana”. Il Corriere della Sera ha rivelato che l’uomo sarebbe Franco Esinel, di 21 anni.
Il divieto
Il divieto di volo nella zona del Cremlino è stato introdotto dal sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, nel maggio 2023. Questa misura è stata adottata dopo che due droni erano esplosi nelle vicinanze del Cremlino, sollevando preoccupazioni per la sicurezza nella zona. Attualmente, solo le autorità russe sono autorizzate a utilizzare dispositivi volanti nella zona del Cremlino e solo per decisioni specifiche delle autorità governative.
L’uomo ha dichiarato di non essere a conoscenza del divieto di sorvolo su quell’area e di voler semplicemente scattare foto panoramiche del centro della capitale russa. Dopo l’arresto, il drone è stato sequestrato per essere esaminato dalle autorità. I media riferiscono che l’italo-argentino ha lasciato la Russia dopo il rilascio.
L’utilizzo dei droni varia a seconda del paese e delle regioni o città in cui vengono impiegati. In molti casi, si tratta, però, di un’attività non regolamentata. Tra le principali sfide legate all’uso dei droni nelle aree urbane vi sono: la violazione della privacy pubblica, la sicurezza dell’area interessata e i danni fisici potenzialmente causati dalla caduta del drone.