In una intervista concessa al settimanale Chi, la premier Giorgia Meloni, complice l’ultimo viaggio di lavoro che ha compiuto in Cina assieme alla figlia Ginevra, ha toccato anche il tema della maternità: “Sono arrivata con mia figlia a Pechino e ha fatto discutere. Non ne capisco la ragione. Sono stata via quasi una settimana. Mi fa sorridere che certe persone si ritengano così moralmente superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia”. Poi la premier ha sottolineato: “Se il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che la usano come pretesto per non far avanzare le donne”. Può essere proprio così? A questa domanda, contattata da Tag24.it, ha risposto Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Partito Democratico.

Meloni e la maternità: al lavoro con la figlia Ginevra. Cecilia Guerra (Pd): “Perché non è impiegata in un supermercato”

A fine luglio, in occasione della sua missione in Cina, la premier Giorgia Meloni si è fatta accompagnare dalla figlia Ginevra, non senza polemiche. Ma non è stata la prima volta che è accaduto in occasioni di viaggi ufficiali. Appena due mesi dopo la sua elezione a Palazzo Chigi, decise di portare con sè la figlia a Bali, in occasione del G20 del novembre 2022. E nel luglio 2023, Meloni fece la stessa scelta in occasione di una visita a Washington. Ora, in una intervista a Chi, il presidente del Consiglio rivendica il fatto che se riesce lei a conciliare lavoro e i compiti di mamma, significa che possono riuscirci tutte. Cecilia Guerra, deputata del Partito Democratico, è responsabile lavoro della segreteria di Elly Schlein. E, su questo tema, la mette così:

“Condivido l’idea che la maternità non debba essere un ostacolo al lavoro delle donne. Ma, purtroppo, lo è in maniera tragica: rappresenta una delle ragioni principali per cui in Italia ci sono ben 18 punti di differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile”

I nodi da sciogliere per consentire a tutte le lavoratrici la possibilità di fare le mamme

D Onorevole Guerra, quali sono i motivi per cui in Italia si lavora soprattutto se si è maschi?

R “Ci sono problemi che riguardano sia l’organizzazione del lavoro sia la conciliazione lavoro-vita che dovrebbe riguardare sia uomini che donne: i figli sono di entrambi. E purtroppo in tal senso si sta investendo molto poco”.

D Per esempio, su quali voci?

R “Asili nido, scuole a tempo pieno: tutte cose che il Pnrr finanziava…”

D Ma?

R “Ma i fondi non sono utilizzati compiutamente”.

D Ora c’è l’Autonomia differenziata

R “Ma è un provvedimento che potrebbe comportare una differenziazione ancora più netta dei servizi nella varie zone del Paese”.

La proposta (bocciata) del congedo paritario di maternità e paternità

D Che proposta ha avanzato il Partito Democratico per affrontare questo problema?

R “In occasione della legge di bilancio, abbiamo avanzato l’idea di un congedo paritario di maternità e paternità, in modo che anche il padre abbia i suoi cinque mesi di congedo dalla nascita del figlio, come è diritto della madre”.

D E’ stata una proposta bocciata.

R “Sebbene avesse anche un valore sociale e mirasse a una maggiore condivisione della reponsabilità dei figli all’interno della famiglia”.

D Secondo lei le dichiarazioni della Meloni sono strumentali?

R “No, non penso che siano strumentali. Le sue parole sono condivisibile. Ma è pur vero che Giorgia Meloni fa un lavoro particolare: non è certo una lavoratrice-tipo”.

D Non tutte hanno la possibilità di portarsi la figlia nei viaggi di lavoro.

R “A me fa piacere che riesca a conciliare il lavoro e la maternità: è sempre una cosa bella. Quindi, non critico la sua scelta. Però, dico che una donna che lavora al supermercato si trova in ben altra situazione rispetto alla sua o alla mia”.

D Bisognerebbe passare dalle parole ai fatti (per tutti)?.

R “Sì. E per fare questo c’è bisogno di servizi, congedi parentali, e condivisione anche culturale del ruolo di cura che in famiglia devono avere maschi e femmine”

D Il Governo fa troppo poco su questi tre fronti?

R “Per i servizi, non ci sono grossi investimenti su asili e scuole. Anzi, questi servizi rischiano di essere ancora più compromessi dall’Autonomia differenziata. La nostra proposta per i congedi parentali paritari tra mamme e papà è stata bocciata. E, sotto l’aspetto culturale, il centrodestra è fermo al concetto di figli che, sotto quest’aspetto, hanno una mamma, ma non anche un papà”.