Una settimana dopo l’uccisione di due figure di spicco di Hezbollah e Hamas, si attende una risposta dell’Iran contro Israele, che ha dichiarato di avere il “dovere di vendicarsi”. La tensione in Medio Oriente resta alta, con Tel Aviv pronta a rispondere e che avverte chiunque attacchi il paese “pagherà un prezzo alto”. Gli Stati Uniti stanno intensificando gli sforzi diplomatici per evitare che l’escalation possa evolversi in una guerra regionale.
Israele e Iran verso una nuova guerra? Le ultime news dal Medio Oriente
Il comandante di Hezbollah, Fouad Shukur, e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, sono stati uccisi in due attacchi distinti nell’ultima settimana. Sebbene Israele abbia rivendicato l’uccisione di Shukur, l’autore dell’attacco a Haniyeh non è ancora stato ufficialmente identificato. Da allora, sia Hezbollah che il regime iraniano hanno promesso vendetta, aumentando le preoccupazioni per una possibile guerra estesa nella regione.
Dall’inizio della guerra a Gaza il 7 ottobre, Israele e Hezbollah si sono scambiati attacchi, inizialmente contenuti, ma che ora si sono intensificati fino all’utilizzo di razzi e droni quotidiani. Il leader del gruppo paramilitare libanese ha recentemente avvertito che il conflitto “è entrato in una nuova fase”. Non è ancora chiaro come si evolverà la situazione ma la risposta israeliana per “ripristinare la sicurezza” potrebbe portare a un’escalation su vasta scala in Libano.
Dall’altra parte anche il più grande sostenitore di Hezbollah, l’Iran, si sta preparando ad un attacco. Secondo quanto riportano i media, Teheran sembra essere attivamente coinvolta in esercitazioni militari e sta procedendo allo spostamento di lanciamissili. Questa attività nella regione suggerisce una preparazione crescente.
Le posizioni della Russia
Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha consegnato ai leader iraniani una lettera del presidente Vladimir Putin, esortando il suo alleato Teheran a moderare le proprie azioni per evitare che la situazione sfugga di mano. La Russia ha chiesto di evitare vittime civili in qualsiasi potenziale azione militare. La posizione russa sulla situazione non è, quindi, un vero e proprio rimprovero all’Iran ma piuttosto un avvertimento formale.
In particolare se gli alleati iraniani, come Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen, dovessero lanciare ulteriori attacchi contro Israele, la situazione attuale potrebbe intensificarsi, portando a un conflitto su scala regionale. Il possibile ruolo della Russia in un eventuale guerra resta una questione aperta.
Gli sforzi degli Usa
Gli Stati Uniti stanno attualmente esaurendo tutte le opzioni diplomatiche, esercitando pressione sui partner internazionali affinché persuadano l’Iran ad evitare un attacco. Nel frattempo, Washington sta sollecitando Israele a mantenere la moderazione per prevenire l’escalation verso una guerra su vasta scala.
L’Occidente promuove una possibile de-escalation, con la mediazione di attori regionali. In particolare, in funzionari statunitensi hanno avuto numerosi scambi con rappresentanti di Qatar, Egitto e Giordania.
I paesi dell’Organizzazione per la cooperazione islamica si riuniranno oggi, 7 agosto, a Gedda per discutere dell’escalation tra Israele e Iran e del conflitto in corso a Gaza. L’obiettivo di Teheran è convincere altri paesi musulmani a formare una coalizione a sostegno del suo diritto di vendicarsi per quanto accaduto nel suo territorio.